martedì 13 gennaio 2015

Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore di Wes Anderson, favola tenera con lo stile sempre particolare del regista. In questo caso prevale un po' più il lato tecnico (con inquadrature, fotografia e scenografie che lasciano stupefatti) ed è un po' carente sul piano della sceneggiatura. È comunque un film interessante

Oggi vi voglio parlare di un film molto particolare con uno stile di regia inconfondibile, tecnicamente ineccepibile.
Mi riferisco a Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore di Wes Anderson.
Ecco la recensione:





Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore (Moonrise Kingdom) di Wes Anderson del 2012. Con Jared Gilman, Kara Hayward, Bruce Willis, Bill Murray, Edward Norton, Frances McDormand, Jason Schwartzman, Harvey Keitel, Tilda Swinton, Bob Balaban. (94 min. ca.)
Sam Shakusky (Gilman), un orfano di dodici anni, è un Khaki scout che tiene corrispondenza con Suzy Bishop (Hayward), figlia degli avvocati Walt e Laura (Murray e McDormand) e decidono di scappare insieme. Grazie all'aiuto dell'impacciato Caposcout Randy Ward (Norton) e del Capitano di Polizia Sharp (Willis) - quest'ultimo tra l'altro amante della signora Bishop - riusciranno a fermarli. Non con pochi problemi. 


























Interessante favola moderna molto tenera con il solito stile bizzarro e particolare. 
È un'esperienza visiva che lascia a bocca aperta per la fotografia perfetta, per la cura dei particolari (sottolineati dai primi piani) sia delle scenografie che dei costumi, per le riprese inusuali (e quelle inconfondibili in soggettiva), alcune inquadrature quasi simili ad illustrazioni di libri per bambini (che tra l'altro compaiono spesso all'interno della pellicola) per il montaggio creativo. 
La storia in sé, per quanto inconsueta e originale di base, è invece un po' troppo semplice e sembra non arrivare mai al dunque e girarci troppo intorno, in un finale prolisso e tempi morti verso la metà. La recitazione è ottima, neanche a dirlo, ma il lato tecnico prevale su tutto, facendo diventare scialbe anche le performance. 
Rimane un film, come detto, realmente ben fatto ma la storia d'amore dei due adolescenti (oltre quanto menzionato) ha dei momenti un po' troppo sopra le righe e stucchevoli - nonostante alcune trovate geniali - per essere considerato perfetto. Peccato. Poteva esserlo ma non è stato. 
Comunque è da vedere per curiosità, per farsi un'idea, per godersi la bellezza del cinema ironico (anche se qui pare prendersi troppo sul serio) di Wes Anderson. 
Consigliato.


Voto: ***









Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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