domenica 18 gennaio 2015

Maps to the Stars di David Cronenberg, film che critica con cinismo e distacco la superficialità delle persone che bazzicano nel mondo del cinema. Qualcosa di buono c'è ma l'effetto déjà vu impedisce di goderselo a pieno

Oggi vi voglio parlare di un film recentissimo di uno dei miei registi preferiti che qui però non mi ha troppo convinta. Certo, non è un film così superificiale come potrebbe sembrare ma lui non mi pare più così ispirato e così geniale come un tempo. Sarà una mia idea...
Mi riferisco a Maps to the Stars di David Cronenberg.
Ecco la recensione:




Maps to the Stars di David Cronenberg del 2014. Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Sarah Gadon, Robert Pattinson, Olivia Williams, Evan Bird, Dawn Greenhalgh, Carrie Fisher. (111 min. ca.)
La giovane Agatha Weiss (Wasikowska), con alcune bruciature sul volte e sul corpo per un incidente accadutole anni prima, arriva a Hollywood grazie alla conoscenza via Twitter di Carrie Fisher e diventa assistente di Havana Segrand (Moore), attrice paranoica e preoccupata per l'interpretazione del ruolo che fu di sua madre, morta durante un incendio, in un remake. C'è anche la piccola star Benjie (Bird), il figlio del terapeuta (Cusack) di Havana. Si scoprirà che in realtà Agatha e Benjie sono fratelli e tutti e due hanno comportamenti psicotici. 






















Film drammatico che parla senza mezzi termini del mondo dello spettacolo e lo fa esplicitamente, con scene inconsuete e al limite del buon gusto. Tutto ciò è voluto ovviamente. 
Come è voluto lo straniamento che si prova seguendo le vicende dei personaggi, per quel senso di sospensione della realtà e quel grottesco - misto a cinismo - che permea tutta la pellicola. 
Tutto poi è talmente freddo e distaccato che lo spettatore non può provare empatia per i personaggi ma soltanto una sensazione di disgusto per l'arrivismo e per il loro modo di vivere. 
Gli attori sono bravi. Spiccano Julianne Moore che più libera e più esposta non è mai stata e la rivelazione di questi ultimi anni Mia Wasikowska, sempre all'altezza. Robert Pattinson se la cava o almeno cerca di recitare. John Cusack sembra invece smarrito. Il giovane Evan Bird è in parte: più detestabile di così non si potrebbe. Cameo per Carrie Fisher. 
Il problema di questo film è che sembra un'accozzaglia di luoghi comuni e la trama ricalca non solo quella di altre pellicole (Cartoline dall'inferno di Mike Nichols con Meryl Streep e Shirley MacLaine, che guarda caso si rifaceva alla vita di Carrie Fisher con lo stesso stile e lo stesso - ma più soft, anche per gli anni - cinismo, I protagonisti di Altman misto ad S.O.B. di Blake Edwards. Ma anche, facendo un paragone forse azzardato perché non all'altezza, Il giorno della locusta di John Schlesinger. O ancora Perdona e dimentica di Todd Solondz e di tutte le altre opere simili che criticano il cinema e il sistema hollywoodiano) e di soluzioni registiche di altri registi quali De Palma e Lynch in primis. 
Il risultato è una sorta di déjà vu, un film che non dice nulla di nuovo, che provoca, che ha dei personaggi molto interessanti ma che rimangono in uno spazio-tempo troppo irreale. 
Simpatico il citare scherzosamente - in contesti velenosi - le vere star del cinema. 
Un Cronenberg diverso, meno creativo, che ironizza ma senza graffiare del tutto. Anche le scene da film fantastico - che probabilmente sfottono un certo tipo di cinema - non convincono e sembrano piazzate lì. 
Da vedere perché comunque è un'opera complessa e meno superficiale di ciò che sembra. Consigliato.


Voto: **1/2







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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