lunedì 21 maggio 2018

IN SALA - Dogman di Matteo Garrone, film drammatico sulla tragedia di un uomo apparentemente mite combattuto tra il bene e il male. Presentato in concorso all'ultima edizione appena conclusa del Festival di Cannes e vincitore, per l'appunto, della Palma d'Oro per il miglior attore: un incredibile Marcello Fonte

Oggi vi voglio parlare di un film in questi giorni nelle sale. Un film italiano - di un autore meraviglioso - che ha partecipato, in concorso, al Festival di Cannes.
Mi riferisco a Dogman di Matteo Garrone.
Ecco la recensione:





 
Dogman di Matteo Garrone del 2018. Con Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Alida Baldari Calabria, Nunzia Schiano, Adamo Dionisi, Francesco Acquaroli. (102 min. ca.)
Marcello (Fonte) è un toelettatore di cani e dogsitter nella periferia della Magliana e, nei tempi morti, spacciatore di cocaina. Separato, con una figlia, è esasperato da Simone (Pesce), il delinquente del posto che lo sfrutta e lo manipola a suo piacimento, immischiandolo in una rapina che avà conseguenze estreme. 







Il film drammatico presentato in concorso al Festival di Cannes è l'ultimo gioiello di Matteo Garrone. 
Gioiello poiché con semplicità incredibile riesce a realizzare un'opera stratificata ricca di spunti di riflessione e chiavi di lettura. Il Delitto del Canaro, fatto di cronaca agghiacciante e noto, è soltanto lo spunto per raccontare di un uomo che cerca di sfuggire dalla quotidianità fatta di desolazione. 
Lui, un ometto ridicolo agli occhi di molti, che sembra così docile all'apparenza, quasi un bambino innocente (a parte lo spaccio di droga a cui si dedica), più mite e innocuo dei cani che tanto ama, ma che - dopo aver troppo subito - si ritrova ad usare la violenza per farsi valere, per riuscire ad avere un futuro, un'esistenza lì o fuori di lì. 
Il senso di non appartenenza al luogo (e il regista è sempre un maestro nel saper ricreare le suggestioni. In aiuto arriva anche la magnifica fotografia di Nicolaj Brüel), di tristezza, di solitudine è reso con grande forza narrativa e visiva, da lasciare impietriti e sbalorditi. 
E lo stesso Marcello Fonte - vera e propria "maschera" pasoliniana - vincitore della Palma D'Oro come miglior attore, è stato altrettanto incredibile nel dare vita ad un personaggio tanto complesso quanto la sua storia (la sceneggiatura è perfetta: soltanto con un grande copione - e una regia attenta - un attore poteva riuscire in questa impresa): è Marcello, è entrato completamente nella parte. 
Gli ultimi minuti sono di pura poesia: Fonte e Garrone sono in simbiosi per rappresentare un uomo alla deriva, perduto, in balìa di se stesso e delle scelte che ha preso, combattuto tra il bene e il male, la violenza e magari una vita nuova e la giustizia ma il continuare a sopravvivere in un posto che nulla aveva da offrirgli se non miseria. 
Crudo, pieno di scene forti (non sui cani. Ossia, è presente una scena particolarmente indigesta che tuttavia al contempo è positiva), verosimile, riporta alla mente il primo acclamato successo del regista, L'imbalsamatore* (ed è dunque un grande ritorno dopo l'irrisolto Il Racconto dei Racconti*), per atmosfere cupe, colori, toni (qui però non surreali o sospesi se non in alcuni frangenti). Un neorealismo reinventato, dallo stile minimale, essenziale con l'ambiente e il protagonista che dicono tutto. 
Un film potente e toccante, un vero pugno allo stomaco, dolente come pochi altri, dal ritmo sempre teso addirittura in crescendo, con una fine che lascia sgomenti, atterriti, depressi. 
Ed è un'opera che si sedimenta, lavora dentro, strugge lo spettatore. 
Garrone è uno dei migliori registi italiani contemporanei, un autore che sa parlare dei luoghi e dei protagonisti in cui colloca le vicende quasi come se non ci fossero filtri. 
Questo è grande cinema. 
Da vedere assolutamente (aspettandosi tutto e il contrario di tutto). Consigliatissimo.

*Mia recensione
Voto: **** 







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












 

Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento