Mi riferisco a Diario di uno scandalo di Richard Eyre.
Ecco la recensione:
Diario di uno scandalo (Notes on a Scandal) di Richard Eyre del 2006. Con Judi Dench, Cate Blanchett, Bill Nighy, Michael Maloney, Juno Temple, Andrew Simpson. (92 min. ca.)
In una scuola pubblica di Londra, Barbara Covett (Dench), insegnante di storia anziana, zitella acida e lesbica, tiene un diario che usa come sfogo dalla sua sua solitudine ed astio verso i colleghi. All'arrivo di una nuova insegnante di arte, Sheba Hart (Blanchett), molto bella e carismatica, cercherà, con circospezione, di diventarle amica. Finché non scoprirà che la donna sta avendo una relazione con un suo studente di di quindici anni (Simpson). A quel punto decide di usare la situazione a suo favore: le riferirà di averla vista ma che non vuole denunciarla ma anzi, aiutarla. Inizierà a ricattarla in ogni modo pur di averla con sé, cercando di distruggerle la famiglia.
Tratto dal romanzo La donna dello scandalo di Zoë Heller, è un film drammatico/thriller che riesce ad inquietare per il modo serrato di raccontare.
La voce narrante (della stessa Dench) non infastidisce, anzi, è un tutt'uno con le immagini.
Tutto è lasciato sulle spalle delle protagoniste: Judi Dench interpreta il ruolo particolare di una cinica manipolatrice repressa, esattamente il contrario di come si pone lei solitamente anche nella vita. Quindi il risultato è ancora più stupefacente. Le si legge la cattiveria nel volto, i suoi occhi che vagano dicono tutto. Magnifica e perfetta anche nell'abbigliamento dimesso, nel trucco assente (tranne che in una scena), nei capelli con la ricrescita.
Cate Blanchett è sempre bravissima: sa anche lei - ossia come la Dench - essere ambigua. È una donna confusa che non sa cosa vuole. Parte difficile ma che lei ha reso perfettamente, anche se Dame Judi le ruba praticamente sempre la scena. Bill Nighy che interpreta il marito di mezza età di Sheba, è perfetto. Anche lui lavora molto con lo sguardo. Sicuramente è un attore che andrebbe sfruttato di più per le sue doti drammatiche.
Bisogna ammettere che talvolta tutti vanno un po' sopra le righe urlando e risultando finti, ma non è certo colpa loro quanto del regista.
In alcuni casi poi vengono usati espedienti da film thriller di terz'ordine (o convenzionale) ma ogni cosa è realizzata in modo elegante e sicura, senza girarci intorno.
Il ritmo teso è sicuramente infatti uno dei pregi.
Il finale aperto e altrettanto enigmatico e ambiguo, è vincente anche se forse un po' telefonato.
Le musiche di Philip Glass sono invadenti.
Tutto sommato però è un film intelligente, ben sceneggiato e che si sa destreggiare con abilità fra tematiche delicate e recitato benissimo. Godibile.
Da vedere (magari in lingua originale). Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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Bellissimo! Due interpretazioni da Oscar. Io non l'ho trovato troppo urlato; anzi, è molto realistico tanto che non mi stupirebbe che la storia fosse ispirata ad un fatto realmente accaduto. E soprattutto mi sono piaciuti i tanti i livelli della trama: la giovane e affascinante Cate che intesse di nascosto una relazione con un ragazzino (diciamola tutta, è una pedofila: se fossero un adulto e una 15enne cosa diremmo?), il dolore nascosto di lei per avere un figlio disabile, l'attrazione nascosta della vecchia collega verso la più giovane, la vecchia attrazione "nascosta" di Judy Dench che viene fuori quando inizia la guerra dei ricatti. Io poi lo vedo come una catena di sopraffazioni: Cate che "si approfitta" del suo studente a sua volta viene "abusata" dalla più anziana collega che però finisce anche lei rovinata dallo scandalo finale. E' questo che rende il tutto terribilmente drammatico ma anche estremamente realistico (pensiamo a tutti i recenti o meno recenti ricatti a sfondo "privato", non dico solo sessuale, che ci è capitato di leggere sui giornali...)
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