Mi riferisco a The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach.
Ecco la recensione:
The Meyerowitz Stories (The Meyerowitz Stories (New and Selected)) di Noah Baumbach del 2017. Con Adam Sandler, Ben Stiller, Dustin Hoffman, Emma Thompson, Grace Van Patten, Candice Bergen, Elizabeth Marvel, Rebecca Miller, Judd Hirsch. (110 min. ca.)
Danny Meyerowitz (Sandler) si sta separando dalla moglie e va momentaneamente a vivere con la figlia Eliza dall'anziano padre Harold (Hoffman), artista scultore che sarà presto celebrato con una retrospettiva. La vendita della casa e delle relative opere da parte della nuova moglie dello stesso Harold (Thompson), i risentimenti vari tra fratelli [a Danny si aggiungono Matthew (Stiller) e Jean (Marvel)], creano un clima insostenibile, eppure, imprevedibilmente, di unità familiare.
Commedia drammatica (targata Netflix) molto parlata e, come tutte le opere del grande Baumbach, molto bizzarra.
Divisa in capitoli per i vari fratelli e la molte vicissitudini, è un film con i toni dell'assurdo, tragicomico e cinico.
Si ride a denti stretti per situazioni molto più vicine a noi di quanto si possa immaginare.
In fondo il regista parla di una famiglia come tante (con personaggi particolarissimi, sempre così complicati), col patriarca che si crede chissà quanto importante quando invece è anche lui un mediocre. E della vita.
Il cast è perfetto. Prendi Adam Sandler e Ben Stiller, due attori tra i più legnosi che ci possano essere, e falli recitare la parte che si meritano ed ecco che funzionano. Sorretti da un Dustin Hoffman perfettamente imbolsito e una Emma Thompson svagata. Ottima Elizabeth Marvel. Bello ritrovare un'icona come Candice Bergen.
Non un piccolo capolavoro di vitalità e così originale come molte altre pellicole del regista (si pensi a Il calamaro e la balena* o Frances Ha*, ad esempio. In questo caso la trama sa di già visto), ma pur sempre un buon esempio di come dovrebbe essere una commedia dinamica, fresca e leggera pur trattando anche temi delicati. Baumbach rimane in ogni caso una garanzia per questo.
E confeziona un film surreale, tenero, un po' à la Woody Allen.
Piacevole.
(Presentato in concorso nella scorsa edizione del Festival di Cannes)
Da vedere. Consigliato.
*Mie recensioni
Voto: ***
Il trailer:
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