lunedì 28 settembre 2015

CULT anni '80: Il tempo delle mele di Claude Pinoteau, commedia romantica per teenager simbolo di una generazione. Leggerezza, ingenuità e un pizzico di umorismo per un film datato soprattutto nei toni. Debutto cinematografico di Sophie Marceau

Oggi vi voglio parlare di un film francese di parecchi anni fa. Una commedia romantica per teenager diventata di culto e che ha avuto un enorme successo (e un sequel).
Mi riferisco a Il tempo delle mele di Claude Pinoteau.
Ecco la recensione:




Il tempo delle mele (La Boum) di Claude Pinoteau del 1980. Con Sophie Marceau, Brigitte Fossey, Claude Brasseur, Denise Grey, Alexandre Sterling, Sheila O'Connor, Alexandra Gonin, Dominique Lavanant. (110 min. ca.)
Parigi. Vic Berreton (Marceau), una tredicenne, si innamora del suo coetaneo Mathieu (Sterling). Intanto dovrà affrontare anche un momento di crisi dei suoi genitori (Fossey e Brasseur), lui dentista, lei illustratrice. Verrà in suo aiuto la pimpante bisnonna Poupette (Grey).
 


















Film romantico diventato simbolo di una generazione.
Datato, un po' snervante per la storia d'amore superficiale, trattata però con delicatezza, ingenuità, vero (e sacrosanto) disincanto. Più interessante e divertente (fino a tre quarti, quando la trama si fa troppo telefonata) la vicenda dei genitori.
Sceneggiato in modo intelligente, con una regia consapevole e un bel montaggio creativo, ha molti elementi riusciti e dei toni farseschi davvero acuti nel rappresentare una società che cambia prendendo ispirazione dall'America (la musica, la pubblicità) nel segno del consumismo e della borghesizzazione.
Sophie Marceau al suo debutto assoluto nel mondo del cinema, è in parte, molto naturale, ha il piglio giusto. Claude Brasseur è poco affascinante ma il ruolo gli si confà. Brigitte Fossey è a suo agio. Probabilmente però la migliore del gruppo è Denise Grey: vispa, effervescente, che ha dalla sua qualche scena simpatica (ma anche qualche battuta sgonfia). Il resto del cast fa quel che può.
Di grande successo, è ricordato soprattutto per la colonna sonora - alquanto irritante, dato che viene proposta fino alla nausea - di Vladimir Cosma. La canzone (e tema portante) Reality cantata da Richard Sanderson, ha avuto un successo mondiale ed è uno dei capisaldi degli anni '80.
Da vedere per curiosità nonostante tutto il buonismo di fondo, le melensaggini e la tipologia di target a cui era destinato all'epoca. Consigliato.
(Il titolo originale significa "La Festa", festa che, per l'appunto, vede nascere il primo amore della protagonista).


Voto: **1/2








Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
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