venerdì 14 febbraio 2014

Un film biografico impeccabile: "Truman Capote - A sangue freddo" di Bennett Miller. Ottimo ritratto dello scrittore americano restituitoci da Philip Seymour Hoffman

Prima di darvi appuntamento alla prossima settimana e augurarvi buon weekend, voglio postarvi un'altra mia recensione su un film che tratta un periodo della vita dello scrittore americano Truman Capote. Periodo di ricerca per la stesura del suo best seller A sangue freddo.
Ciò mi dà anche l'opportunità (anche se non avrei voluto fosse questo uno dei motivi) di parlarvi di uno dei tanti bei film interpretati dal grandissimo Philip Seymour Hoffman, scomparso di recente a soli 46 anni (lasciamo stare le cause, non mi sembra il caso in questo contesto), che per questa pellicola ha vinto l'Oscar come Miglior Attore Protagonista nel 2006, meritatissimo.
Ed anche per farvi conoscere un piccolo film che mi ha davvero colpito per la pacatezza e al contempo per l'incisività, per i toni, per il metodo di narrazione.

Eccovi qui di seguito questa mia recensione:


 


Truman Capote - A Sangue freddo (Capote) di Bennett Miller del 2005. Con Philip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Clifton Collins Jr., Chris Cooper, Amy Ryan. (114 min. ca.)
Film che racconta il periodo di quattro anni circa in cui lo scrittore Capote scrive il suo romanzo A sangue freddo e per far ciò sfrutta la storia vera di due assassini nel Kansas, i quali, per pochi dollari, sterminano un'intera famiglia. Cercherà perfino di farsi amico uno dei due, il più "sensibile" Perry.

Il ritratto di Truman Capote è impietoso. Viene rappresentato come un opportunista senza scrupoli, bugiardo, approfittatore. Ed è proprio questo uno dei punti forti della pellicola: l'aver preso una posizione decisa ed averla portata fino in fondo senza ritrattazioni. 
E per essere credibili, ovviamente, c'era bisogno di una interpretazione convincente di questo controverso personaggio. 
L'incredibile performance di Philip Seymour Hoffman si è rivelata più che all'altezza di questo arduo compito. Hoffman si è calato nella parte in maniera eccelsa: la voce (vi prego, non guardatelo in italiano, per quanto Roberto Chevalier sia un ottimo, grandissimo doppiatore), le movenze, i tic. Ha riportato sullo schermo un personaggio così difficile, così carismatico, così antipatico e accattivante al contempo con una classe e una misuratezza davvero lodevoli, senza cadute di gusto, senza troppi fronzoli o facendone una mera caricatura. 
Sicuramente è la sua interpretazione più riuscita (se si può fare un'affermazione del genere, visti i tantissimi, complessi personaggi a cui ha dato vita in poco più di vent'anni di carriera). 
Questo senso della misura in questo film si può riscontrare non solo in Hoffman ma in tutti gli attori, tutti bravissimi (dalla Keener - la scrittrice de Il buio oltre la siepe Nelle Harper Lee - a Collins Jr., da Chris Cooper a Amy Ryan) ed anche nella regia (ecco che un regista quasi sconosciuto regala una perla del genere, degna di artisti con una carriera vastissima e di successo alle spalle), nel montaggio, nella fotografia, nella scenografia: ogni cosa è al proprio posto, sobria, asciutta, posata. 
E' una pellicola dai ritmi lenti ma cadenzati, senza punti morti né lungaggini che tiene incollato lo spettatore. Veramente ben fatto e da vedere assolutamente.

Voto: ***1/2/****



(Il vero Truman Capote)


 Trailer del film: 



L'avete visto? Cosa ne pensate?




 (Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)

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