giovedì 27 febbraio 2014

Il Dubbio, film del 2008 sincero e diretto magnificamente, con Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman e la diva del momento (di questo ultimo annetto e mezzo circa) Amy Adams

Il film che vi voglio presentare oggi mi ha colpito per la sua asciuttezza, per essere piacevole e mai banale (ha dei dialoghi fantastici) e per le interpretazioni eccezionali di Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman in particolare. Sto parlando de Il Dubbio di John Patrick Shanley.
Ecco la mia recensione (stringata a dire il vero):




Il Dubbio (Doubt) di John Patrick Shanley del 2008. Con Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis. (104 min. ca.)
Film scritto e diretto da Shanley (sua anche l'opera teatrale da cui è tratto, vincitrice del Premio Pulitzer nel 2005) che racconta la vicenda di Padre Brendan Flynn (Hoffman), che negli anni '60 lavora in una scuola di New York sotto la presidenza di Sorella Aloysius Beauvier (Streep). Quando Sorella James (Adams) comincia a credere che il rapporto tra il sacerdote e un ragazzino di colore si sia spinto un po' oltre e lo fa presente alla preside si scatenerà una piccola guerra tra questa e Padre Flynn per l'appunto. Il dubbio sulla colpevolezza o meno, anche se verranno presi provvedimenti, rimarrà. 



Pellicola asciutta, scritta benissimo e che, pur essendo romanzata fa riflettere (quanto noi possiamo essere sicuri di conoscere le persone che accusiamo? Quanto l'altro può fingere di essere innocente?). Recitata altrettanto bene da tutti, ci si trova davanti ad un'opera che è proprio giocata sulla recitazione. Non potevano fare meglio né Maryl Streep (particolarmente apprezzabile qui perché non ha potuto sfoggiare la sua mimica a volte esagerata e la sua recitazione a volte sopra le righe. Sicura, in parte, davvero notevole) né Philip Seymour Hoffman con il suo personaggio ambiguo (come in parte quello della Streep. Ruoli davvero difficilissimi), né Amy Adams, giovane insegnante buona d'animo che cerca comunque di essere giusta. Da menzionare anche Viola Davis (vista e apprezzata in The Help, tra gli altri film). C'è anche Carrie Preston (la Tascioni della serie legal drama TheGood Wife in una minuscola parte). 




Il regista, dato che ha avuto carta bianca facendo tutto lui (e che per i motivi di cui sopra conosceva l'opera come le sue tasche), si è dimostrato sincero (senza il minimo di malizia e senza usare espedienti furbi per colpire il pubblico), diretto al dunque, per niente prolisso. I dialoghi poi sono perfetti, senza sbavature e recitati con compostezza; la regia appunto di polso (ci sono anche dei momenti di pungente ironia). Questa sincerità di intenti e la sobrietà sono altre due qualità che fanno funzionare il film (ma anche gli ambienti suggestivi fanno il loro dovere). 
Da vedere assolutamente.


Voto: ****(1/2)

 







Il trailer:



Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?





(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)

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