Ecco la mia recensione (stringata a dire il vero):
Il Dubbio (Doubt) di John Patrick Shanley
del 2008. Con Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola
Davis. (104 min. ca.)
Film scritto e diretto da Shanley (sua anche l'opera teatrale
da cui è tratto, vincitrice del Premio Pulitzer nel 2005) che racconta la vicenda di Padre Brendan Flynn
(Hoffman), che negli anni '60 lavora in una scuola di New York sotto
la presidenza di Sorella Aloysius Beauvier (Streep). Quando Sorella
James (Adams) comincia a credere che il rapporto tra il sacerdote e
un ragazzino di colore si sia spinto un po' oltre e lo fa presente
alla preside si scatenerà una piccola guerra tra questa e Padre
Flynn per l'appunto. Il dubbio sulla colpevolezza o meno, anche se
verranno presi provvedimenti, rimarrà.
Pellicola asciutta, scritta
benissimo e che, pur essendo romanzata fa riflettere (quanto noi
possiamo essere sicuri di conoscere le persone che accusiamo? Quanto
l'altro può fingere di essere innocente?). Recitata altrettanto bene
da tutti, ci si trova davanti ad un'opera che è proprio giocata
sulla recitazione. Non potevano fare meglio né Maryl Streep
(particolarmente apprezzabile qui perché non ha potuto sfoggiare la
sua mimica a volte esagerata e la sua recitazione a volte sopra le
righe. Sicura, in parte, davvero notevole) né Philip Seymour Hoffman
con il suo personaggio ambiguo (come in parte quello della Streep.
Ruoli davvero difficilissimi), né Amy Adams, giovane insegnante
buona d'animo che cerca comunque di essere giusta. Da menzionare
anche Viola Davis (vista e apprezzata in The Help, tra gli altri film). C'è anche Carrie Preston (la Tascioni della serie legal drama TheGood Wife in una minuscola parte).
Il regista, dato che ha
avuto carta bianca facendo tutto lui (e che per i motivi di cui sopra
conosceva l'opera come le sue tasche), si è dimostrato sincero (senza il minimo di malizia e senza usare espedienti furbi per colpire il pubblico),
diretto al dunque, per niente prolisso. I dialoghi poi sono perfetti,
senza sbavature e recitati con compostezza; la regia appunto di polso
(ci sono anche dei momenti di pungente ironia). Questa sincerità di
intenti e la sobrietà sono altre due qualità che fanno funzionare
il film (ma anche gli ambienti suggestivi fanno il loro dovere).
Da vedere assolutamente.
Voto: ****(1/2)
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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