Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film cileno che concorrerà per il Premio Oscar come Miglior Film Straniero.
Mi riferisco a Una donna fantastica di Sebastián Lelio.
Ecco la recensione:
Una donna fantastica (Una mujer fantástica) di Sebastián Lelio del 2017. Con
Daniela Vega, Francisco Reyes, Luis Gnecco, Aline Küppenheim,
Nicolás Saavedra, Amparo Noguera, Trinidad González, Néstor
Cantillana, Alejandro Goic, Antonia Zegers, Sergio Hernández,
Roberto Farias, Diana Cassis. (100 min. ca.)
Marina Vidal (Vega) è una cameriera e
cantate di pianobar che convive con Orlando (Reyes), più vecchio di
lei. Una notte, dopo aver festeggiato il compleanno di lei, Orlando
ha un malore e nonostante venga accompagnato immediatamente
all'ospedale dalla compagna, morirà poco dopo. Marina verrà vista
con sospetto e ripudiata con violenza dai familiari dell'uomo per un
motivo ben preciso: è una trans e perciò il suo bel rapporto
d'amore con Orlando verrà giudicato dagli altri solo esclusivamente
come una perversione (tranne pochi rari casi).
Film drammatico che ha
avuto molto successo a Berlino, prodotto, tra gli altri, da Pablo
Larraín, e scelto per rappresentare il Cile agli Oscar (anche se è,
per l'appunto, co-prodotto).
Straziante, crudo, brutale ed intenso,
ha una protagonista (realmente trans e veramente una cantante lirica)
non soltanto in parte, ma che sembra capire talmente tanto il suo
personaggio (probabilmente deve aver subito dei trattamenti omofobi e
ignoranti sulla sua stessa pelle), da renderlo vivo, presente e
quantomai potente.
Molte scene sono quasi insostenibili, altre di una
dolcezza commovente.
È una pellicola necessaria (e attuale, dato che
si parla spesso di questo nuovo termine: "trasfobia").
Una
storia d'amore come tutte le altre, che racconta una vicenda
plausibile, ma che fa riflettere e coinvolge e cattura per la forza
di andare avanti che ha la protagonista, nonostante tutto.
Qualche
difetto è presente: il non seguire certe sottotrame, come la pista
"poliziesca" con le varie indagini che cadono nel
dimenticatoio dopo un po' senza che lo spettatore possa comprenderne
l'evoluzione. Presumibilmente ci sarebbe stata troppa carne al fuoco
ed era difficile da districarsi a livello di sceneggiatura e da
scandagliare, ma quando si racconta una cosa la si dovrebbe portare
avanti dall'inizio alla fine, non lasciarla in sospeso.
Tuttavia,
rimane un film toccante, diretto, senza fronzoli pur avendo uno stile
personale che alterna momenti grotteschi/surreali ad altri che
arrivano subito dopo come pugni allo stomaco.
Interessante e contro i
pregiudizi.
Da vedere. Consigliato.
Voto: ***/***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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