lunedì 19 febbraio 2018

#Oscar2018 #AcademyAwards2018 - Wonder di Stephen Chbosky, commedia drammatica che tratta il delicato tema del bullismo con sensibilità, ironia e positività. Tuttavia è anche vittima dei cliché di genere per cui un film troppo edulcorato soprattutto nel finale e soprattutto strappalacrime. Comunque è educativo e tanto basta se il messaggio arriva

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film drammatico/commedia diretto da un regista sensibile alle tematiche della "diversità". Ha avuto molto successo e se ne comprende il motivo.
Mi riferisco a Wonder di Stephen Chbosky.
Ecco la recensione:






Wonder di Stephen Chbosky del 2017. Con Julia Roberts, Owen Wilson, Jacob Tremblay, Izabela Vidovic, Mandy Patinkin, Daveed Diggs, Noah Jupel, Danielle Rose Russell, Nadji Jeter, Millie Davisd, Ali Liebert, Elle McKinnon, Bryce Gheisar, James Hughes, Ty Consiglio, Kyle Harrison Breitkopf, Crystal Lowe, Sônia Braga. (113 min. ca.)
August "Auggie" Pullman (Tremblay) è un ragazzino di undici anni nato con una malformazione facciale (Sindrome di Treacher Collins) che deve andare per la prima volta a scuola aver ricevuto soltanto l'istruzione domiciliare: i genitori, soprattutto la madre (Roberts), l'hanno sempre protetto per paura che l'interazione con gli altri gli procurasse sofferenza. Ma ora Auggie dovrà affrontare la realtà e cercare di farsi amici anche chi lo vede come un mostro. 














Commedia drammatica educativa e toccante contro la discriminazione e il bullismo, tratta dall'omonimo romanzo di R. J. Palacio. 
Positiva, piena di vitalità e un pizzico di ironia nonostante il tema sia così delicato e serio, colpisce anche per l'aver rappresentato i sentimenti della sorella maggiore (una bravissima Vidovic), messa da parte dai genitori non appena Auggie è nato (giustamente per seguire i suoi problemi, ma chi pensa a lei?). 
Tuttavia è un film anche troppo ricattatorio, che sferra colpi bassi per commuovere e usa tutti gli elementi possibili, tutti i cliché per far sì che lo spettatore venga travolto dalla vicenda. Niente di male ed è ciò che ci si aspetta (inoltre di queste tematiche non si parla quasi mai al cinema, quindi tanto di cappello), tuttavia la sensazione è quella di prendere visione di un film per un target circoscritto. 
Se all'inizio le difficoltà sono verosimili (e chi è stato vittima di bullismo ci si riconoscerà), poi però tutto diventa troppo edulcorato, troppo buonista e perfino un po' irritante ed utopico nel finale solito con applausi e "vogliamoci bene". 
La colpa non è da imputare a Chbosky (che pure è sempre bravo a ricamare storie su ragazzi in difficoltà a rapportarsi col mondo in modo furbetto. Noi siamo infinito* insegna), quanto all'opera originale. 
Rimane comunque una pellicola ben girata, con bravi attori. Jason Tremblay si conferma davvero sensibile: tutto truccato (la nomination all'Oscar è piuttosto meritata, per il trucco) ma molto intenso. Julia Roberts negli anni ha "imparato" a recitare. E bene. La suddetta Izabela Vidovic è in gamba (ha una scena madre appositamente per lei e, come menzionato, per far lacrimare). Owen Wilson sembra sempre leggermente finto e sulle spine, ma come al solito simpatico. Mandy Patinkin nel ruolo del preside comprensivo è perfetto. Gli altri ragazzini sono in parte e credibili. 
Un film da apprezzare ma da prendere con le pinze. Sicuramente fa riflettere e dovrebbe essere proiettato nelle scuole e soprattutto dovrebbero vederlo i genitori con i figli per insegnar loro il rispetto degli altri, anche per chi sembra (e basta) diverso. Consigliato.


*Mia recensione
Voto: *** 





Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














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