giovedì 15 febbraio 2018

#Oscar2018 #AcademyAwards2018 - Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, film drammatico (e sentimentale, se vogliamo) che trasuda classe e raffinatezza da ogni inquadratura e che conferma - non che fosse necessario - la genialità del regista. Un'opera originale e potente con un protagonista formidabile: il grande Daniel Day-Lewis. Capolavoro? Possibile, sì

Oggi vi voglio parlare di un film in anteprima. Un film di un grande regista, un grande autore, che ha per protagonista uno dei migliori attori viventi. Un film eccezionale, una conferma.
Mi riferisco a Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson.
Ecco la recensione:





Il filo nascosto (Phantom Thread) di Paul Thomas Anderson del 2017. Con Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Vicky Krieps, Richard Graham, Camilla Rutherford. (130 min. ca.)
Londra, anni '50. Reynolds Woodcock (Day-Lewis) è uno stilista/sarto richiestissimo e adorato da tutte le donne. Meticoloso e pignolo, la sua vita verrà travolta dalla conoscenza di Alma (Krieps), una giovane cameriera che diventerà subito la sua modella di punta e la sua amante...























Film drammatico/sentimentale viscontiano per stile e forma. Estremamente elegante, affascinante e d'altri tempi.
È talmente evocativo e sinestetico che quasi si può sentire il profumo delle stoffe, l'odore degli ambienti.
I costumi, curati da Mark Bridges, sono impeccabili (vien voglia di indossarli), le scenografie sono altrettanto perfette e al servizo della storia, dei personaggi. La macchina da presa, con i suoi ispirati movimenti, sembra carezzare delicatamente lo spettatore rendendolo partecipe della vicenda, una storia di per sé non così complessa, ma originale nel modo in cui viene raccontata.
È un'opera così pacata - Anderson si prende tutto il tempo che gli serve -, così calma e al contempo così potente, da lasciare senza fiato. Il carattere dei protagonisti (importantissima anche la figura della sorella di lui, Cyril) si scopre poco a poco (lui è un tipo tutto d'un pezzo in realtà bisognoso d'amore e di cure, lei è solo in apparenza timidina: in verità è una donna forte e determinata, che sa dove vuole arrivare) e non possono che essere amati.
Una storia d'amore anticonvenzionale, un po' malata e poco sana, ma decisamente viscerale ed impulsiva, mostrata in tutte le sue forme e nella sua evoluzione.
Colpisce per l'ironia sottile: quella cattiveria che poi è una rivalsa per Alma, una sorta di vendetta. Lo stesso dicasi per Cyril, donna tagliente, schietta.
Gli attori sono magnifici: Daniel Day-Lewis (nominato all'Oscar per questo ruolo) come al solito vive il suo personaggio ed è così eccezionale che ogni parola in più sarebbe superflua. Anche sulla bravura di Lesley Manville (attrice feticcio di Mike Leigh) non si discute: è assolutamente ineccepibile nei panni della sorella (maggiore?) zitella (nomination all'Oscar meritatissima, anche se Allison Janney per I, Tonya* dovrebbe spuntarla). La sorpresa sta però in Vicky Krieps, vista in qualche ruolo piccolino: assolutamente in parte e di disarmante spontaneità anche nelle scene più difficili delle discussioni/confronti con Daniel Day-Lewis. Grande temperamento ed espressività (e ha quel fascino "imperfetto" che non guasta.
Un film ammaliante, romantico (nel senso più nobile del termine) e raffinatissimo, meraviglioso sia dal punto di vista tecnico e visivo (la composizione dell'immagine, l'utilizzo delle luci, la fotografia in sé sono qualcosa di suggestivo e lirico. Nonché la peculiare e vibrante colonna sonora), sia più semplicemente a livello emotivo, emozionale.
Ma non è una pellicola che prende alla pancia il pubblico, quanto al cuore. Soprattutto al cuore dei cinefili.
Paul Thomas Anderson ha dimostrato, una volta di più, di essere uno dei migliori - o forse il migliore - regista contemporaneo, realizzando un'opera (d'arte) che coinvolge e cattura - e rimane impressa nella mente - con garbo e, in un certo senso, brutalità. Morbida come i tessuti dei vestiti che fanno sfoggio le modelle e la protagonista, pungente come gli aghi adoperati da Reynolds.
Un vero capolavoro, senza esagerare.
Da vedere e rivedere (in lingua originale meglio ovviamente, per ascoltare i vari accenti). Consigliatissimo.


*Mia recensione
Voto: ****1/2/*****





Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














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