domenica 30 luglio 2017

Paura di James Foley, thriller convenzionale, prevedibile e talvolta esasperato che ha però la giusta atmosfera e un protagonista ambiguo e morboso che fa la sua parte. Con Mark Wahlberg e Reese Witherspoon giovanissimi

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un thriller piuttosto semplice e prevedibile, ma d'atmosfera.
Mi riferisco a Paura di James Foley.
Ecco la recensione:






Paura (Fear) di James Foley del 1996. Con Mark Wahlberg, Reese Witherspoon, William Petersen, Amy Brenneman, Alyssa Milano, Christopher Gray, Tracy Fraim, Gary Riley, Jason Kristofer. (97 min. ca.)
Nicole Walker (Witherspoon) è una liceale. In un bar conosce David McCall (Wahlberg), più grande di lei. Inizialmente si presenta come il tipico bravo ragazzo, poi comincia a dimostrare uno strano attaccamento. Il padre di lei (Petersen) sospetta qualcosa. E i successivi comportamenti di David gli daranno ragione: si tratta di uno psicopatico. 












Thriller convenzionale ma ben costruito, che gioca astutamente al gatto e al topo e sul problema delle frequentazioni e della troppa libertà data ai giovani. 
Lo stalking qui è portato all'estremo, esasperato ma - di nuovo - sfruttato per creare spettacolo. 
James Foley (regista delle 50 sfumature, ultimamente, ahimè) si dimostra in gamba nel raccordare la vicenda, nel mantenere il ritmo sempre teso. 
La suspense non manca, in effetti. Il personaggio di David è morboso, ambiguo e inquietante. La sua possessività è resa perfettamente. 
Il cast è in parte e i protagonisti sono due giovani Mark Wahlberg e Reese Witherspoon: lui assolutamente credibile nel ruolo fin quando i toni diventano (volontariamente o meno) grotteschi e trash. Comunque è un cattivo perfetto. Lei brava a fare l'ingenua. Sono presenti anche una Alyssa Milano piuttosto inconsistente. William Petersen incolore e una brava Amy Brenneman. 
Un film dall'impianto anni '90, prevedibile e telefonato, ma ansiogeno quanto basta che sa gettare qua e là gli indizi per creare tensione, fino al culmine finale, con un'efficace uso dell'interno/esterno della casa che riescono a mantenere una certa atmosfera. 
Poco importa se lo spettatore sa come finirà. 
Di maniera (anche la colonna sonora però molto incalzante e adatta di Carter Burwell) ma si fa ricordare ancora oggi. 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***




Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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