Mi riferisco a L'ora più buia di Joe Wright.
Ecco la recensione:
L'ora più buia (Darkest Hour) di Joe Wright del
2017. Con Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Ben Mendelsohn, Lily
James, Ronald Pickup, Stephen Dillane, Nicholas Jones, Richard
Lumsden, Jeremy Child, Samuel West, David Schofield, Adrian Rawlins,
David Strathairn, Charley Palmer Rothwell. (114 min. ca.)
1940. Dopo le dimissioni
di Neville Chamberlain (Pickup), Wiston Churchill (Oldman) diventa
Primo ministro della Gran Bretagna. Malvisto inizialmente, dovrà
decidere se continuare la guerra (insieme alla Francia) contro la
Germania nazista o aprire delle trattative di pace con Hitler.
Film
biografico/storico/guerra piuttosto convenzionale - e romanzato - che in mano a Joe Wright
diventa elegante e ha una certa misura, una certa dignità e
compostezza.
Ovviamente è retorico, pulitino, corretto e patriottico
(d'altronde il regista è inglese).
Il ritratto di Churchill è senza
sconti da una parte, dall'altra si cerca di farlo risultare
simpatico, di puntare sul suo essere goffo, sul suo - per l'appunto -
umorismo inglese.
Ben sceneggiato, avvincente, dal ritmo sempre teso,
è un film realizzato con criterio e in linea col genere.
La regia
del suddetto Wright è sempre molto fine e qui è probabilmente più
incisivo rispetto ad altre sue opere piatte e freddine (non che
questo brilli per calore, tuttavia ha decisamente più intensità),
benché appaia più impersonale.
Il cast è ottimo: su tutti, come è
ovvio, Gary Oldman (già vincitore del Golden Globe ed in odore di
Oscar. La nomination è tra le sue mani). Magistrale, riesce a
raggirare il pericolo di far diventare il suo personaggio una
macchietta e di essere sopra le righe: diventa Churchill, vive nella
sua pelle, espressivissimo persino sotto il magnifico trucco (altra
nomination all'Oscar meritatissima). Ottimo anche Ben Mendelsohn nei
panni di re Giorgio VI.
Un film che, viste le altre pellicole già
uscite (ed in uscita, almeno qui da noi), non meriterebbe la
nomination all'Oscar come Miglior Film (invece avrebbe
meritato una nomination la stupenda colonna sonora armoniosa e vibrante di Dario
Marianelli, compositore fidato di Wright, che aveva vinto l'ambita
statuetta per Espiazione*).
Sa intrattenere senza dubbio e non è prolisso, ma a parte la vera chicca, cioè l'interpretazione di Oldman, non si
può considerare così eccellente (o addirittura un capolavoro, come
viene dipinto per spingere la gente al cinema).
Comunque da vedere
(in lingua originale, vi prego. Doppiato non ha senso).
Consigliato.
*Mia recensione
Nessun commento:
Posta un commento