mercoledì 10 gennaio 2018

Lady Bird di Greta Gerwig, commedia drammatica in puro stile indie e in puro stile Gerwig: strampalato, toccante e intelligente. Qui manca quell'originalità in più, ma vale la pena guardarlo anche solo per l'interpretazione della sempre fantastica e convincente in ogni ruolo Saoirse Ronan

Oggi vi voglio parlare di un film che uscirà nelle sale il 1 marzo. Una commedia drammatica indie intelligente, diretta da un'alltrice e sceneggiatrice che era già puro genio.
Mi riferisco a Lady Bird di Greta Gerwig.
Ecco la recensione:




 
Lady Bird di Greta Gerwig del 2017. Con Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Timothée Chalamet, Beanie Feldstein, Stephen McKinley Henderson, Lois Smith. (93 min. ca.)
Uno scorcio sulla vita di Christine "Lady Bird" McPherson (Ronan), liceale particolare ed impulsiva, perennemente in conflitto con la madre (Metcalf, che porta avanti la famiglia, dato che il padre - Letts - soffre di depressione ed ha perso il lavoro). La sua amicizia con Julie (Feldstein), i suoi brevi amori con Danny (Hedges) e Kyle (Chalamet), la sua intenzione di lasciare Sacramento per andare all'università. 

















Commedia drammatica indie non pretenzioso, con personaggi stampalati. 
Dalla scrittura intelligente (manco a dirlo), dai dialoghi acuti, è puro Greta Gerwig. 
Anche la protagonista Saoirse Ronan (meravigliosa come al solito. Ha anche vinto di recente il Golden Globe) è praticamente la copia della Gerwig e i personaggi che quest'ultima ha interpretato al cinema. Si ride a denti stretti per l'umorismo tagliente e il forte cinismo. 
Ci sono anche i sentimenti, mai gridati, sempre coerenti con il personaggio di Lady Bird. 
Gli attori sono perfetti per la parte. La suddetta Ronan, ma anche una ritrovata Laurie Metcalf, un Tracy Letts sempre puntuale e Lucas Hedges, il nipote di Casey Affleck in Manchester By The Sea*, sa essere ironico al punto giusto. Ritroviamo anche Timothée Chalamet, protagonista di Chiamami col tuo nome* di Luca Guadagnino. 
Delicata, come tutta l'opera, la colonna sonora del buon Jon Brion. 
Un percorso di vita ben raccontato per un film bizzarro e ben fatto. 
Tuttavia manca qualcosa rispetto alle opere firmate da Noah Baumbach e scritte con la Gerwig (o anche solo quelle di lei come attrice). Manca quel guizzo, quell'originalità, quell'essere fuori dagli schemi veramente e mai banale. 
In questo caso la vicenda in sé sa di già visto e anche se le strade che prende sono ricercate, l'epilogo è convenzionale. 
Come regia prima però è promettente. Greta Gerwig nel suo piccolo è puro genio perché sa trovare la particolarità nella normalità di tutti i giorni. 
Da vedere. Consigliato. 


*Mie recensioni
Voto: *** 





Il trailer:






 Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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