mercoledì 17 gennaio 2018

Detroit di Kathryn Bigelow, film drammatico/poliziesco che racconda le vicende realmente accadute a Detroit nel 1967 con la polizia che si scontra contro la popolazione di colore. Crudo, agghiacciante, magistralmente diretto ed interpretato

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film diretto da una grande regista, incredibilmente passato in sordina, ma obiettivamente uno dei migliori del 2017.
Mi riferisco a Detroit di Kathryn Bigelow.
Ecco la recensione:






Detroit di Kathryn Bigelow del 2017. Con John Boyega, Will Poulter, Algee Smith, Jacob Latimore, Jason Mitchell, Hannah Murray, Jack Reynor, Kaitlyn Dever, Ben O'Toole, John Krasinski, Anthony Mackie, Nathan Davis Jr., Peyton Alex Smith, Malcolm David Kelley, Joseph David-Jones, Laz Alonso, Ephraim Sykes, Leon Thomas III, Gbenga Akinnagbe, Jeremy Strong, Tyler James Williams, Chris Chalk, Glenn Fitzgerald. (143 min. ca.)
Nel 1967 a Detroit ci furono pesanti scontri tra la polizia e la popolazione di colore, scatenato da un raid in un bar privo di licenza, che culminerà con l'assalto al Motel Algiers nel quale si erano rifugiati dei ragazzi totalmente innocenti. Ma alcuni agenti di polizia cercavano un cecchino - che non esisteva in realtà - e, decisero di fare a "modo loro" con maltrattamenti e spargimento di sangue. 















Film drammatico/poliziesco ispirato a fatti realmente accaduti, ovviamente romanzati, dato che i documenti disponibili sono ricostruzioni, telegiornali, foto e testimonianze. 
Crudo, agghiacciante nella sua encomiabile lucidità, riesce a mostrare onestamente i maltrattamenti gratuiti inflitti alle povere vittime inconsapevoli del razzismo più becero, perpetrato da chi dovrebbe proteggere gli altri, non ammazzarli quasi per gioco. 
Tuttavia, la violenza che si vede, non è altrettanto gratuita ma dosata e sfruttata nel modo giusto sia a livello narrativo/visivo ed empatico che per lanciare un messaggio. 
Quanto è cambiato da allora? 
E sì, è romanzato, ma non è mai retorico, mai strappalacrime, neanche quando la Bigelow crea situazioni melodrammatiche per approfondire e caratterizzare i protagonisti, per mostrare come reagiscono e sopravvivono al trauma di quella notte. 
Camera a spalla, stile a metà tra documentario e fiction, la regista non sbaglia. Sa come dosare sia le scene di azione che quelle più tranquille. 
Il cast è perfetto. A partire da John Boyega (il nuovo Denzel Washington?), il sempre credibile e qui, come in quasi tutti i ruoli che ha interpretato, ributtante Will Poulter e tutti gli altri, così inquadrati in una forza d'insieme che si snoda in più contesti (anche quelli di un tribunale). 
Intelligente, di enorme impatto emotivo, con un montaggio perfetto che sostiene il ritmo sempre serrato, è un vero pugno allo stomaco che fa persino piangere da quanto fa star male. 
Colonna sonora stupenda R&B, blues/pop, jazz dell'epoca e quella mai invadente del compositore James Newton Howard. 
Un film coinvolgente, appassionante, sensibile e il più delle volte scioccante. La violenza - che cresce e decresce - inserita in una dimensione reale, di quotidianità spiazza. 
Uno dei migliori film del 2017 (ovviamente snobbato da tutti i premi. Probabilmente anche agli Oscar. Ed è quasi inconcepibile). 
Da vedere assolutamente (meglio in lingua originale). Consigliatissimo. 


Voto: ****/****1/2








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento