venerdì 12 gennaio 2018

IN SALA - Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, commedia drammatica/poliziesca ben scritta e diretta con una grandissima (come sempre, ormai non stupisce neanche più) Frances McDormand. Nonostante i grandi consensi il film sa di già visto

Oggi vi voglio parlare di un film appena uscito al cinema. Un film drammatico/poliziesco di un regista molto acclamato in questi ultimi anni. Un film che ha avuto grandi consensi a livello mondiale a partire dall'ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Mi riferisco a Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh.
Ecco la recensione:






Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri) di Martin McDonagh del 2017. Con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, John Hawkes, Peter Dinklage, Lucas Hedges, Caleb Landry Jones, Abbie Cornish, Samara Weaving, Clarke Peters, Darrell Britt-Gibson, Kathryn Newton. (115 min. ca.)
Mildred Hayes (McDormand), donna di mezza età del Missouri, decide di iniziare una guerra contro la polizia locale, che non è riuscita a trovare l'assassino di sua figlia (stuprata e bruciata). Così fa mettere tre scritte sui cartelloni pubblicitari abbandonati sulla strada di Ebbing, prendendosela in particolare con lo sceriffo Bill Willoughby (Harrelson)... 














Commedia drammatica/poliziesca scritta e diretta dallo stesso McDonagh, molto intensa e piacevole.
Tutto scorre bene. Non solo: è una pellicola toccante, che parla di amicizia, di amore per il prossimo, spesso nascosto tra cinismo e violenza. 
La vicenda prende e rende partecipe lo spettatore. Ogni cosa è al suo posto. 
Ma ciò è anche il suo limite: appare un po' convenzionale e talvolta telefonato. Finto perché sa di già visto. 
Vale la pena guardarlo però quasi esclusivamente per il cast meraviglioso: Frances McDormand rifà benissimo quel personaggio à la Olive Kitteridge (ossia brusco, arrabbiato col mondo, ma con un cuore. Qui meno cattiva e cinica della suddetta Olive, ma pur sempre una donna schietta, brutale e sciatta: tratti tipici di quella parte d'America rurale) e non si può non amarla incondizionatamente. Qui non fa nulla di così straordinario se non portare il suo carisma e la sua bravura al servizio di una protagonista per la quale si fa il tifo a priori. Bello ritrovare Woody Harrelson, sempre molto in parte. Chi stupisce è Sam Rockwell un vicesceriffo ritardato, violento e succube della madre che ha una bella evoluzione nel corso della pellicola e lui riesce a dargli mille sfumature. 
Ottima l'ambientazione, colonna sonora dell'amico della MCDormand Carter Burwell (compositore fidato dei fratelli Coen). 
Incipit interessante, momenti simpatici o che comunque fanno ridere amaramente (e Peter Dinklage, affetto da nanismo, è impagabile per quanto riesce ad essere autoironico), altri toccanti, per un film non propriamente originale ma che, tuttavia, riesce a piacere e a coinvolgere. 
Da vedere (meglio in lingua originale). Consigliato.


Voto: ***




 Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

3 commenti:

  1. Condivido in pieno, andrò a vederlo per la sola Frances McDormand, che adoro.

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  2. Poi fammi sapere! Io avevo aspettative alte e sono rimasta un pochino delusa. ;)

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  3. Ovvio che non è un brutto film, anzi. Ha dei momenti molto riusciti, a parte la McDormand.

    Grazie come sempre per il commento. ;)

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