giovedì 27 ottobre 2016

CULT anni '80 - La casa di Sam Raimi, horror sperimentale truculento, splatter e disturbante. Girato benissimo, pieno di creatività nonostante il basso badget. Nel suo genere un capolavoro

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film di un bravo regista al suo esordio. Un cult anni '80 e di genere.
Mi riferisco a La casa di Sam Raimi.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER e "disturbanti"]:






La casa (The Evil Dead) di Sam Raimi del 1981. Con Bruce Campbell, Richard Demanicor, Betsy Baker, Ellen Sandweiss, Teresa Tilly. (85 min. ca.)
Cinque amici si ritrovano a dover passare un weekend in uno chalet di montagna. La zona è infestata da spiriti maligni e un nastro magnetico contenente una particolare formula, scatenerà un vero inferno. 































Horror realizzato con un basso budget, ma con grandi idee e soprattutto, una grande creatività registica (con steadycam. Ma che abilità nell'usarla). 
Tutto fin dall'inizio incute paura (vera) e man mano le cose si fanno sempre più inquietanti e addirittura terrificanti. 
Scene che più splatter non potrebbero essere. Corpi posseduti, mozzati, impalati, infilzati, dilaniati, in uno scenario asfittico. Lo sfruttamento degli ambienti è perfetto, armonioso (la cantina era quella della casa di Sam Raimi), gli effetti speciali sono funzionali, il trucco - seppur fintissimo - spaventa. Innumerevoli scene memorabili. 
Il cast è in parte. Bruce Campbell, nei panni di Ashley, il protagonista, diventò famoso grazie a questa pellicola. Un film atroce (e forse uno dei più spaventosi in assoluto. Anche di Non aprite quella porta di Tobe Hooper), sperimentale, con immagini letteralmente da voltastomaco (splatter estremo) e storia che, per quanto semplice, riesce nel suo intento. 
Cult e, nel suo genere, un piccolo capolavoro. 
Da vedere assolutamente (a stomaco vuoto). Consigliatissimo. 


Voto: ****









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento