sabato 11 luglio 2015

Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay, film biografico/storico che ripercorre il periodo delle marce a Selma in Alabama per ottenere finalmente il diritto di voto della gente di colore. Ben realizzato ma un po' troppo patinato e ridondante, ha un cast ricco e un protagonista, Daniel Oyelowo, davvero notevole nella parte di Martin Luther King

Oggi vi voglio parlare di un altro film recente, uscito a febbraio nelle sale. Un film che ripercorre un periodo importante per la storia americana. Una biografia un po' leziosa, di maniera ma ben fatta.
Mi riferisco a Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay.
Ecco la recensione:





Selma - La strada per la libertà (Selma) di Ava DuVernay del 2014. Con David Oyelowo, Tom Wilkinson, Tim Roth, Common, Carmen Ejogo, Lorraine Toussaint, Oprah Winfrey, Cuba Gooding, Jr., Niecy Nash, Colman Domingo, Giovanni Ribisi, Alessandro Nivola, Keith Stanfield, Andre Holland, Tessa Thompson, Wendell Pierce, Omar Dorsey, Ledisi, Trai Byers, Stephan James, Kent Faulcon, John Lavelle, Jeremy Strong, Dylan Baker, Nigel Thatch. (128 min. ca.)
1965. Martin Luther King (Oyelowo) organizza a Selma, in Alabama (Stato governato da George Wallace, razzista e menefreghista), una marcia per veder riconosciuto il diritto di voto alla gente di colore. Dopo la prima finita in un bagno di sangue (con manganellate e lacromogeni) non appena varcato il ponte di Edmund Pettus Bridge e una seconda con una ritirata del gruppo - decisa proprio da King per proteggere i manifestanti (anche bianchi stavolta) - la terza fu quella decisiva, approvata dal Presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson (Wilkinson), alla quale parteciparono anche personaggi famosi, cantanti di colore. Simbolo del Movimento per i diritti civili degli afro-americani, che finalmente riesce ad ottenere il voto libero in tutti gli Stati. 


















Film storico/biografico molto patinato (come sempre in questi casi. Poi il fatto che sia prodotto anche da Oprah Winfrey spiega meglio la cosa) e studiato a tavolino per commuovere e colpire anche con colpi bassi, è però molto intelligente sia registicamente che per la narrazione. 
Racconta bene ma non in modo troppo schematico la vicenda. Si sofferma (a volte anche troppo, soprattutto sul rapporto tra Martin Luther King e la moglie Coretta) su certi argomenti e cerca di condensarne altri rimanendo in ogni caso coerente col messaggio che si vuole far passare cardine del tutto. 
Belli i flashback che non pesano, ottimo il montaggio. 
Ottimo anche il cast: David Oyelowo si è davvero immedesimato nel ruolo del grande leader e predicatore. La sua interpretazione è convincente, emozionante, sofferta eppure mai sopra le righe: fantastica. In gamba anche tutti gli altri, nessuno escluso (anche il grandissimo Wendell Pierce, attore feticcio di David Simon nelle serie tv The Wire e Treme). Nominato anche come Miglior Film agli ultimi Oscar, si è portato a casa il Premio per la Miglior Canzone Glory di John Stephens (John Legend) e Lonnie Lynn (Common, il quale ha anche una piccola parte nella pellicola) meritatamente. È un brano pieno di pathos, molto orecchiabile e piacevole, poco importa se sembra in verità un contentino. 
Una storia vera importante per l'America che era giusto mettere in scena. 
I difetti di cui sopra (tra cui la ridondanza, l'autoreferenzialità, il solito manierismo, la furbizia), non rovinano un lavoro alla fin fine ben realizzato (certe scene sono di impatto. Fotografate e coreografate in modo impeccabile). 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***






Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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