Mi riferisco a Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay.
Ecco la recensione:
Selma - La strada per la libertà
(Selma) di Ava DuVernay del 2014. Con David Oyelowo, Tom Wilkinson, Tim Roth,
Common, Carmen Ejogo, Lorraine Toussaint, Oprah Winfrey, Cuba
Gooding, Jr., Niecy Nash, Colman Domingo, Giovanni Ribisi, Alessandro
Nivola, Keith Stanfield, Andre Holland, Tessa Thompson, Wendell
Pierce, Omar Dorsey, Ledisi, Trai Byers, Stephan James, Kent Faulcon,
John Lavelle, Jeremy Strong, Dylan Baker, Nigel Thatch. (128 min. ca.)
1965. Martin
Luther King (Oyelowo) organizza a Selma, in Alabama (Stato governato
da George Wallace, razzista e menefreghista), una marcia per veder
riconosciuto il diritto di voto alla gente di colore. Dopo la prima
finita in un bagno di sangue (con manganellate e lacromogeni) non
appena varcato il ponte di Edmund Pettus Bridge e una seconda con una
ritirata del gruppo - decisa proprio da King per proteggere i
manifestanti (anche bianchi stavolta) - la terza fu quella decisiva,
approvata dal Presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson
(Wilkinson), alla quale parteciparono anche personaggi famosi,
cantanti di colore. Simbolo del Movimento per i diritti civili degli
afro-americani, che finalmente riesce ad ottenere il voto libero in
tutti gli Stati.
Film storico/biografico molto patinato (come sempre
in questi casi. Poi il fatto che sia prodotto anche da Oprah Winfrey
spiega meglio la cosa) e studiato a tavolino per commuovere e colpire
anche con colpi bassi, è però molto intelligente sia registicamente
che per la narrazione.
Racconta bene ma non in modo troppo schematico
la vicenda. Si sofferma (a volte anche troppo, soprattutto sul
rapporto tra Martin Luther King e la moglie Coretta) su certi
argomenti e cerca di condensarne altri rimanendo in ogni caso
coerente col messaggio che si vuole far passare cardine del tutto.
Belli i flashback che non pesano, ottimo il montaggio.
Ottimo anche
il cast: David Oyelowo si è davvero immedesimato nel ruolo del
grande leader e predicatore. La sua interpretazione è convincente,
emozionante, sofferta eppure mai sopra le righe: fantastica. In gamba
anche tutti gli altri, nessuno escluso (anche il grandissimo Wendell
Pierce, attore feticcio di David Simon nelle serie tv The Wire
e Treme). Nominato anche come Miglior Film agli ultimi
Oscar, si è portato a casa il Premio per la Miglior Canzone Glory
di John Stephens (John Legend) e Lonnie Lynn (Common, il quale ha
anche una piccola parte nella pellicola) meritatamente. È un brano
pieno di pathos, molto orecchiabile e piacevole, poco importa se
sembra in verità un contentino.
Una storia vera importante per
l'America che era giusto mettere in scena.
I difetti di cui sopra
(tra cui la ridondanza, l'autoreferenzialità, il solito manierismo,
la furbizia), non rovinano un lavoro alla fin fine ben realizzato
(certe scene sono di impatto. Fotografate e coreografate in modo
impeccabile).
Da vedere. Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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