mercoledì 23 novembre 2016

Elle di Paul Verhoeven, thriller/dramma a tinte forti tra sesso e violenza in un "gioco" pericoloso, ambiguo e perverso. Spicca una Isabelle Huppert come sempre perfetta nel ruolo della cinica, fredda e sfacciata

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film thriller di un regista che fa sempre molto discutere.
Qui ha dalla sua una protagonista fantastica.
Mi riferisco a Elle di Paul Verhoeven.
Ecco la recensione:






Elle di Paul Verhoeven del 2016. Con Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Anne Consigny, Charles Berling, Virginie Efira, Christian Berkel, Lucas Prisor, Raphaël Lenglet, Vimala Pons, Judith Magre. (130 min. ca.)
Francia. Michèle (Huppert) è il capo di un'azienda di videogiochi. Una donna decisa, sicura, separata dal marito e con una relazione in corso. Un giorno viene aggredita e stuprata in casa sua da un uomo in passamontagna. La situazione prenderà una piega inaspettata, tra la caccia al violentatore e un passato scomodo. 









Thriller/dramma a tinte forti tra sesso e violenza, erotismo e fantasie, tratto dal romanzo Oh... di Philippe Djian. 
Malato, morboso, perverso (come tutti i film del regista, ma più ricercato nei toni, nella messa in scena, meno commerciale in un certo senso, più europeo, ecco) e molto teso, girato benissimo, con una storia complicata (perché oltre alla vicenda principale si parla anche di rapporti tra genitori e figli) realizzata con una semplicità disarmante. 
E con un cast eccezionale. A parte Isabelle Huppert sempre perfetta nel ruolo della cinica, fredda e sfacciata che regala un'interpretazione da applausi come di consueto (sul filo del rasoio, eccentrico ma al contempo misurata), anche gli altri sono in parte, adatti per il ruolo assegnatogli. Un film che può far storcere il naso per il suo essere così diretto, violento (talvolta un po' gratuito e provocatorio – e disturbante - fine a se stesso anche per quanto riguarda l'approccio col sesso, nonché per le scene di violenza sessuale vere e proprie), ma che regala momenti di suspense che fanno sobbalzare letteralmente o che addirittura sconvolgono. 
Non tutto funziona anche dal punto di vista narrativo - e della storia in sé più che altro - accadono troppi eventi, troppo in fretta in un finale tirato via e poco credibile, ma l'ultima scena raggiunge lo scopo e rimane impressa anche per il contesto. 
Furbetto, banale qua e là (si intuisce subito chi sia il violentatore), eppure coinvolgente e dotato di una sottile e acuta ironia. 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***1/2











Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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