Tante idee, tante cose da dire. Il problema sta nel "come dirle".
Ricomincerei parlando doverosamente di un'attrice importantissima per il cinema e per il teatro italiani (ma anche per la tv, via) che è venuta a mancare pochi giorni fa: Mariangela Melato.
Non posso parlarne approfonditamente né in maniera personale dato che non conosco tutta la sua filmografia (ognuno ha le proprie lacune). Ma le cose che ho potuto vedere con lei protagonista mi hanno comunque affascinato, divertito, fermata a riflettere.
Uno dei ricordi più vivi in cui c'è stata quella "folgorazione" e che ricordo con molto piacere è l'"Orlando Furioso", spettacolo teatrale del 1969 di Luca Ronconi in collaborazione con Edoardo Sanguineti tratto dal poema di Ludovico Ariosto, visto durante una lezione di "Storia del teatro" all'Università grazie al prof. Carmelo Alberti.
Recitazione sopra le righe, scenografie imponenti e particolarissime (sul palco arrivavano perfino le barche in un fondale riempito d'acqua e schiuma) da lasciare stupefatto lo spettatore (e chissà come doveva essere stato dal vivo!).
Beh, in quell'occasione la Melato spiccava per la padronanza del palco, l'uso della voce, per i costumi. Insomma, ripeto, "folgorazione".
Ovviamente Mariangela Melato non è stata solo questo. Ha interpretato tantissimi ruoli differenti tra loro sia al cinema che soprattutto in teatro (classico o meno), in cui trovava la sua dimensione naturale.
Il mio rimorso è di non essere riuscita ad andarla a vedere appunto al Teatro Malibran di Venezia (quando avrei potuto usufruire anche della possibilità di seguire le prove presentando il mio libretto universitario) o più recentemente al Teatro Toniolo di Mestre. Un peccato davvero perché, dopo aver recuperato video di spettacoli (come "Medea" di Euripide) o di interviste, sono convinta che sia stata una vera Signora che faceva le cose per passione e per amore dell'arte. E quando si ha l'occasione di poter imparare da persone così, sarebbe doveroso coglierla senza starci troppo a pensare.
Non voglio tessere lodi che, come già detto sopra, non mi competono. Poi odio incensare gli artisti appena defunti per il gusto di farlo (anche se stavolta la parola "artista" non è detta a caso, non è un'esagerazione).
Ma data la mia passione per gli attori, le attrici e l'arte attoriale in generale, mi sembrava giusto dedicarle un minimo spazio.
Per completare il discorso, non vi posterò spezzoni dei film di Lina Wertmüller con Giancarlo Giannini, ma un frammento dell'"Orlando Furioso", un'intervista meravigliosa e ironica da Renzo Arbore, suo compagno di una vita, nel programma notturno "Meno siamo e meglio stiamo" del 2005 e un'altra intervista da Marzullo (ahimè sì. Ma non spaventatevi: la Melato parla molto e bene e le domande non sono stupide. In pratica è una lezione su cos'è il teatro).
Per approfondire: link di Wikipedia
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