Mi riferisco a Il ventre dell'architetto di Peter Greenaway.
Ecco la recensione:
Il ventre dell'architetto
(The Belly of an Architect) di Peter Greenaway del 1987. Con Brian Dennehy, Chloe Webb, Stefania
Casini, Lambert Wilson, Vanni Corbellini, Marino Masé, Sergio
Fantoni, Andrea Prodan, Fabio Sartor, Francesco Carnelutti, Alfredo
Varelli, Geoffrey Copleston, Marne Maitland, Claudio Spadaro, Rate
Furlan. (118 min. ca.)
L'architetto americano Stourley Kracklite (Dennehy) va a Roma
con la moglie Louisa (Webb) per allestire una mostra su Étienne-Louis
Boullée. Dopo un po' però si sente male e scopre di essere affetto
da un tumore al pancreas in fase terminale ed inizia a fissarsi su
immagini e particolari di statue che riproducono ventri. Nel
frattempo, la moglie lo tradisce con Caspasian Speckler (Wilson)
nonostante stia aspettando un figlio da lui.
Film drammatico
grottesco e visionario, assurdo e tragico.
Come sempre Greenaway
presta attenzione all'immagine, alla sua composizione, alla cura
maniacale degli elementi e probabilmente si sarà sentito in sintonia
col protagonista.
Roma viene utilizzata non come mera cartolina: i
suoi monumenti vengono ripresi e illuminati sotto una luce diversa,
con effetto straniante, suggestivo, ma piuttosto inquietante,
allucinato.
Bravissimo Brian Dennehy: istrionico, imponente come il
suo personaggio, espressivo senza mai essere troppo sopra le righe.
Un film che parla per metafore: vita, morte, arte..
Visivamente (ed
anche emotivamente) di impatto, con scene davvero forti (ma non così
estreme come in altre opere del regista gallese). Ottima la fotografia. Memorabile la
colonna sonora di Wim Mertens (Struggle for Pleasure è
famosissimo). Era stato presentato in concorso a Cannes. Da vedere.
Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Struggle for Pleasure:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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