Mi riferisco a Il sapore della ciliegia di Abbas Kiarostami.
Ecco la recensione:
Il sapore della ciliegia (Ta'm-e gīlās) di Abbas
Kiarostami del 1997. Con Homayon Ershadi, Abdolrahman Bagheri, Afshin
Khorshid Bakhtiari, Safar Ali Moradi, Mir Hossein Noori. (95 min. ca.)
Teheran.
Badii (Ershadi), si aggira con la sua auto per le colline della
periferia chiedendo alle prime persone che incontra - specie se
bisognose - se possono accettare un lavoro. Questo lavoro
consisterebbe nel controllare, l'indomani, che lui sia morto dentro
una fossa vicino ad un dato albero e nel caso, ricoprirlo di terra e
prendersi i soldi per il "disturbo". Sembra però che
nessuno voglia accettare, tranne un uomo, Bagheri (Bagheri),
ornitologo del museo di storia naturale, che in passato aveva cercato
di suicidarsi ma poi ha cambiato idea guardando il buono delle cose.
Cambierà idea anche Badii?
Dramma molto asciutto, essenziale, dai
dialoghi piuttosto pedanti.
La regia ha dei lampi di genialità
soprattutto nel finale metacinematografico, criptico e aperto, che
lascia sorpreso lo spettatore (anche perché brusco) mettendolo di
fronte all'eterno dilemma della realtà contro la finzione.
Dai tempi
dilatati, molto riflessivi, con un protagonista in parte, dallo
sguardo spento, alla ricerca di un appiglio.
Un film particolare per tipo di
narrazione, con un montaggio creativo, un ritmo che va in crescendo,
un ottimo sfruttamento dell'ambientazione. Coinvolgente, sicuramente
memorabile.
Vincitore della Palma d'Oro a Cannes.
Da vedere.
Consigliato.
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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