Mi riferisco a La contessa di Hong Kong di Charles Chaplin.
Ecco la recensione:
La contessa di Hong Kong (A Countess from Hong Kong) di
Charles Chaplin del 1967. Con Marlon Brando, Sophia Loren, Sydney
Chaplin, Tippi Hedren, Patrick Cargill, Margaret Rutherford, Bill
Nagy, Angela Scoular, Carol Cleveland, Geraldine Chaplin, Charles
Chaplin, Victoria Chaplin. (120 min. ca.)
Ogden Mears (Brando), un diplomatico
americano, è in viaggio di ritorno in nave. Durante uno scalo ad
Hong Kong, conosce la "contessa" Natasha Alexandroff
(Loren), una prostituta esiliata e senza passaporto che vorrebbe
stabilirsi negli Stati Uniti per cambiare vita. La donna decide di
nascondersi nella sua lussuosa cabina e lui, che all'inizio sembra
detestare l'idea di averla lì, cambierà idea e se ne innamorerà.
Ricambiato. Tanto è quasi in fase di divorzio...
Commedia
sentimentale/degli equivoci e ultimo film di Chaplin e il suo minore.
La storia è banalissima, esile esile e tutta giocata sull'uso degli
interni.
Aperture e chiusure di porte come in una pièce teatrale (e
come altre pellicole di questo genere), dialoghi veloci. Ecco, queste
sono le uniche due cose che funzionano sul serio.
Pieno di errori di
montaggio, risulta piacevole a tratti e, sebbene il ritmo sia
coinvolgente, il finale troppo telefonato, tirato via, lascia lo
spettatore un po' deluso e disorientato.
L'happy end arriva infatti
senza pathos, senza quel climax necessario.
Il cast è di tutto
rispetto. Peccato che sia mal sfruttato. Se Sophia Loren sorprende
sia per l'espressività (e alcune pose ricordano quelle dei
personaggi dei film muti, di Chaplin, per l'appunto) che per il
carisma e l'energia, se Sydney Chaplin appare credibile nel ruolo
dell'amico e consigliere del protagonista. Se Patrick Cargill nella
parte del "maggiordomo" che verrà coinvolto in un
matrimonio lampo è a tratti divertente e se Tippi Hedren è perfetta
nel ruolo della mogliettina sulle spine, è proprio Marlon Brando a
risultare spaesato, fuori parte. Non sembra crederci neanche un
secondo, apparendo al contrario goffo ed imbolsito e solo a tratti
affascinante.
Colpa della trama che, come accennato, è risibile e
che, a parte i siparietti dentro e fuori dagli scompartimenti e
qualche battuta simpatica, non è incisiva, è troppo fine a se
stessa. Qualche gag è piacevole, senza dubbio, ma siamo lontanissimi
dalla profondità delle vere opere del grande Chaplin e dalla sua
poetica ancora oggi attuale.
È un film che nonostante sia stato
realizzato alla fine degli anni '60 pare più datato di un Monsieur Verdoux (che è un capolavoro, non si discute), seppur mostri
la voglia del grande regista inglese di cimentarsi con una commedia
sentimentale spensierata e di far vedere questo suo lato leggero.
Tuttavia non gli si può non voler bene e, quando appare per il suo
piccolissimo cameo di uno steward, ci si intenerisce. (Inoltre, a dir
la verità, ha composto una colonna sonora carina ed appropriata).
Comunque è da vedere anche solo per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **1/2 (Non posso dargli meno, anche se lo meriterebbe)
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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