Mi riferisco a La terrazza di Ettore Scola.
Ecco la recensione:
La terrazza di Ettore Scola del
1980. Con Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman,
Jean-Louis Trintignant, Serge Reggiani, Stefano Satta Flores,
Stefania Sandrelli, Carla Gravina, Ombretta Colli, Milena Vukotic,
Ugo Gregoretti, Olimpia Carlisi, Elena Fabrizi, Venantino Venantini,
Galeazzo Benti, Age, Marie Trintignant, Margherita Horowitz,, Lucio
Lombardo Radice, Francesco Maselli, Mino Monicelli, Lucio Villari,
Helena Ronee, Maurizio Micheli. (150 min. ca.)
Un gruppo di intellettuali si ritrova
nella terrazza di un appartamento a Roma: parlano, litigano, creano
relazioni. In particolare si focalizza su cinque episodi che si
intrecciano avendo in comune vari personaggi (amici e conoscenti) e
cinque persone diverse. Enrico (Trintignant), uno sceneggiatore senza
ispirazione che deve cercare di far ridere senza riuscirci. Luigi
(Mastroianni), un giornalista in crisi con la moglie Carla (Gravina),
giornalista ormai famosa per i programmi dossier in tv. Sergio
(Reggiani), un dirigente Rai anoressico. Amedeo (Tognazzi), un
produttore cinematografico in cerca sempre del successo facile che
asseconda la moglie Enza (Colli) finanziando un film intellettuale e
provocatorio. L'ultimo, Mario (Gassman), un politico di mezza età
del Partito Comunista, si innamora della giovane e un po' lagnosa
Giovanna (Sandrelli) con la quale aveva avuto uno scontro proprio
durante la cena. Si ritroveranno l'anno dopo, quando tutto e niente sarà
cambiato.
Commedia drammatica amara e malinconica con dialoghi veloci
e acuti, davvero sempre puntuali, che prende in giro e fa una critica
(e un'autocritica) sugli intellettuali da salotto e sul cinema e
sulla stessa critica.
Cinque episodi che si concatenano seguendo più
punti di vista.
Meravigliosa la regia che ripete il momento
dell'entrata in scena degli ospiti per la cena/buffet e ne segue via
via i protagonisti da un'altra angolazione. Trovata eccezionale), ma
altrettanto impeccabile la sceneggiatura davvero ispirata.
Bravissimi anche gli attori, tutti in stato di grazia e memorabili. Anche se
Gassman forse risulta il migliore, per il personaggio molto cinico e
per un'interpretazione che cambia da un secondo all'altro registro:
da arrabbiatissimo ad impassibile. Notevole come sempre.
Un film
corale privo di punti morti, pieno di ritmo, intriso di realismo, ma
anche dai toni grotteschi, surreali/demenziali-tragici (soprattutto
durante l'episodio di Sergio) e di un umorismo (argomento di cui i
personaggi discutono spesso) efficace, nero.
E alla fine lo
spettatore si sarà affezionato a tutti perché così ben
caratterizzati nei loro pregi e nei loro difetti. Cercano la
felicità, non la trovano mai, ma si accontentano.
Un gioiello che
non ha niente da invidiare agli altri capolavori del grande Scola
(anzi, dovrebbe essere conosciuto forse più di altre opere), che qui
sembra fare una sorta di punto della situazione che racchiude tutta
la sua poetica, e che nondimeno sa divertirsi. In questo caso il
termine sottovalutato è più che adatto.
Da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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