Mi riferisco a Dramma della gelosia di Ettore Scola.
Ecco la recensione:
Dramma della gelosia (tutti i
particolari in cronaca) di Ettore Scola del 1970. Con Marcello
Mastroianni, Monica Vitti, Giancarlo Giannini, Manolo Zarzo, Marisa
Merlini, Hercules Cortes, Fernando Sánchez Polak, Gioia Desideri,
Juan Diego, Bruno Scipioni, Josefina Serratosa. Viene ricostruita,
per trovare il movente di un omicidio, la storia di un triangolo
amoroso. (107 min. ca.)
Roma. Adelaide Ciafrocchi (Vitti), si innamora di Oreste
Nardi (Mastroianni), operaio comunista convinto (infatti si
incontrano personalmente proprio alla Festa dell'Unità) e malconcio,
sposato con una donna per niente affascinante e più vecchia di lui.
Presto però si invaghirà anche di Nello Serafini (Giannini), un
pizzaiolo toscano anche lui simpatizzante (diverrà prima amico di
Oreste. È lui che ingenuamente li fa incontrare). Inizialmente non
saprà scegliere tra i due, ma tra botte da orbi, litigi e la carente
salute mentale e fisica di Oreste, Adelaide si sposerà con Nello.
Quando lo verrà però a sapere Oreste...
Commedia tragicomica dai
toni surreali, grotteschi e sopra le righe (à la Amore mio aiutami* di Alberto Sordi, sempre con la Vitti che si prendeva
ancora più botte da orbi), che parla sì di amore e tradimenti, ma
che è anche il pretesto per parlare dei vizietti coniugali degli
italiani, di una società che sta perdendo i valori e maltratta tutto
e tutti (la spiaggia dove amoreggiano Oreste e Adelaide è una vera e
propria discarica).
Ci riesce non del tutto, perché i temi più
delicati sono solo menzionati qua e là senza un vero e proprio
approfondimento, ma più che altro come una boutade.
Interessante lo
stile narrativo: la vicenda è tutta in flashback, con gli attori che
talvolta guardano in camera e parlano direttamente allo spettatore,
quasi come se fossero intervistati per un tg.
La regia è ottima, il montaggio
con qualche effetto di dissolvenze e flou è efficace.
Gli attori sono
bravissimi. La Vitti si ripete e va sul sicuro. Mastroianni
imbruttito, sporco e malridotto è impagabile. Giannini fa poco ma è
sempre piacevole. Marisa Merlini interpreta la sorella prostituta di
Adelaide. Si ride a volte di gusto e a volte a denti stretti (famose
le scene della scenata in pizzeria o quella della Vitti dallo
psicchiatra della mutua che neppure la ascolta: "Perché sto così,
dottore? È un turbamento psichico, un disturbo neurovegetativo, o è perché sono
una mignotta?"), ma alla fine lo spettatore rimarrà male per la
sorte di quei tre personaggi a cui si è affezionato.
Non tutto
funziona. Alcune cose addirittura stridono: l'italiano ruspante è
funzionale ma terrificante da sentire, certe vicende sono realmente
troppo caricate e demenziali e quasi si scende nel cattivo gusto (già
lo stesso Oreste che manda perfino in ospedale Adelaide è avvilente,
mentre allora quelle scene venivano mostrare e facevano addirittura
ridere. Oggi molto meno).
Insomma, è un film che appare un po'
datato, figlio dei suoi tempi, che però in qualche momento, con una
lucidità sorprendente, un cinismo, un sarcasmo senza pari, riesce,
come già accennato, a mettere alla berlina il modo di vivere in Italia.
Il finale amarissimo e triste è poi la ciliegina sulla
torta.
Non il migliore Scola, ma il suo sguardo sempre acuto e la sua
vena autorale al servizio di una "finta" commedia (o dramma
- per l'appunto - travestito da commedia), è comunque interessante.
Musiche di Armando Trovajoli.
Da vedere (anche per gli attori, in verità). Consigliato.
*Mia recensione
Voto: **1/2/***
Scena dallo psichiatra:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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