Mi riferisco a Che pasticcio, Bridget Jones! di Beeban Kidron.
Ecco la recensione:
Che pasticcio, Bridget Jones!
(Bridget Jones: The Edge of Reason) di Beeban Kidron del 2004. Con Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh
Grant, Gemma Jones, Jim Broadbent, Jacinda Barrett, Sally Phillips,
Shirley Henderson, James Callis, Celia Imrie, James Faulkner.
(103 min. ca.)
Ritroviamo Bridget Jones (Zellweger) non più zitella ma con
l'affascinante fidanzato Mark Darcy (Firth), avvocato di successo. Le
differenze di modi e di stile li faranno allontanare ma sarà proprio
Darcy che per primo metterà da parte l'orgoglio e cercherà di
scagionare Bridget per un malinteso in Thailandia. Ovviamente ci sarà
anche il giornalista Daniel Cleaver (Grant) ancora donnaiolo
impenitente, che immemore dei vecchi tempi, proverà a sedurla. Tutto
ovviamente andrà per il meglio.
Secondo capitolo della trasposizione
sul grande schermo dei romanzi di Helen Fielding (in questo cambio i
cambiamenti sono pesanti).
Imbarazzante. E non perché gli episodi,
le gag della protagonista mettano in luce la sua goffaggine. Si ride
anche ma è proprio il prodotto in sé a non funzionare in termini di
regia, sceneggiatura.
Le situazioni si ripetono e sembrano fatte con la
carta carbone tanto sono uguali alla - già mediocre - pellicola
precedente, con stereotipi e maglioni natalizi. Pare tutto realizzato
per amor di continuità e di guadagno.
Gli attori non sono neanche
male. Renée Zellweger se la smettesse con tutte quelle smorfie
sarebbe perfino simpatica (qui più pienotta che mai) e in gamba
(soprattutto in inglese. Il doppiaggio la fa apparire troppo
oca). Colin Firth fa sempre bene il ruolo da uomo d'altri tempi, ma
qui sembra un po' stanco. Hugh Grant invece è divertente e sempre
molto cinico, ma anche il suo personaggio alla fin fine perde
fascino.
È una commedia che avrebbe tutte le carte in regola per
essere piacevole, invece la regia è spenta e si adegua al copione.
Nessun guizzo di originalità, ma soltanto un riprendere e incollare
i vari sketch.
Checché se ne dica invece, non ci sono troppe volgarità
(come nel primo film, veramente pessime), tuttavia la fattura è fragile.
La colonna sonora - ancora una volta - è composta
dalle hit del momento e quindi poco contestualizzate se non per le
frasi d'amore in esse contenute.
Un sequel inutile, scialbo, con poco
ritmo. Ogni tanto c'è qualche ripresa e si ridacchia ma
cinematograficamente è uno spreco, è nullo.
Da vedere solo per
curiosità (e anche in questo caso in lingua originale). Ovviamente non consigliato.
Voto: **
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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