Mi riferisco a Una nuova amica di François Ozon.
Ecco la recensione:
Una nuova amica (Une nouvelle amie) di François Ozon
del 2014. Con Romain Duris, Anaïs Demoustier, Raphaël Personnaz,
Isild Le Besco, Jean-Claude Bolle-Reddat, Aurore Clément. (105 min. ca.)
Claire
(Demoustier) e Laura (Le Besco) sono amiche dall'infanzia. Il loro
legame è fortissimo, quasi più di un'amicizia. Gli anni passano e
tutte e due fanno esperienze e si sposano: Laura con David (Duris) e
Claire con Gilles (Personnaz). Laura però muore per una malattia
fulminante poco dopo aver concepito una bambina, Lucie, lasciando
tutti turbati. Claire farà una scoperta che la lascerà stupefatta,
ossia che David si traveste da donna (all'inizio per la figlia, dice
lui). Inizieranno una relazione che sfocerà forse non soltanto in
un'amicizia alla pari (adesso lui si fa chiamare anche Virginia,
soltanto da Claire).
Tratto dal romanzo The New Girlfriend
di Ruth Rendell è un film drammatico (e alcuni momenti in cui i toni
diventano da commedia) molto ambiguo, sul tema del doppio e della
sessualità in molte sfaccettature.
L'evoluzione della storia è
molto interessante, così come è interessante la caratterizzazione
dei personaggi (tutti e due bisessuali, almeno viene lasciato
intendere), molte scene sono di impatto e gli attori davvero in
gamba. Su tutti - ovviamente - Romain Duris, che è entrato nel ruolo
completamente ed è riuscito non soltanto a farlo suo ma anche ad
umanizzarlo, a renderlo naturale, convincente. Il "rischio
macchietta" era dietro l'angolo. Lui invece ha dato a Virginia
la dolcezza e la forza necessaria che richiedeva e che ci si
aspettava. Fantastico. Anaïs Demoustier è stata una brava spalla.
Interpreta forse una parte maschile o quantomeno mascolina e lo fa
anche lei con molta spontaneità.
Scritto e girato con polso e
disinvoltura, riesce a non cadere nel morboso, a non cadere in troppe
trivialità. Alcune scene sono visivamente ed emotivamente di
impatto, altre forse un po' esagerate e in effetti forse un po'
gratuite eppure sempre coerenti con la trama e la psicologia dei
personaggi.
Il ritmo è sempre costante, non ci sono lungaggini.
Eccellenti il trucco, i costumi, la fotografia e la colonna sonora di
Philippe Rombi (che ricorda, a dire il vero, qualcos'altro di suo) e la
scelta di una particolare canzone "chiave" per il
significato e per come la sente il protagonista. (È presente anche un brano molto d'atmosfera riscoperto in questi ultimi anni: Follow Me cantato da Amanda Lear).
Apparentemente
semplice e leggerino, è un film intelligente e complicato, che si
presta a numerose riflessioni (anche il finale è enigmatico
nonostante si concluda piuttosto felicemente) ed è molto
coinvolgente fin dalla particolare e curatissima introduzione.
Da
vedere. Consigliato.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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