Mi riferisco a Il dottor Živago di David Lean.
Ecco la recensione:
Il dottor Živago (Doctor Zhivago) di David Lean
del 1965. Con Omar Sharif, Julie Christie, Geraldine Chaplin, Rod
Steiger, Rita Tushingham, Alec Guinness, Ralph Richardson, Klaus
Kinski, Tom Courtenay, Adrienne Corri. (200 min. ca.)
Il Generale Evgraf Živago
(Guinness) scopre che una giovane una ragazza (Tushingham) potrebbe
essere la figlia di suo fratello Jurij Živago (Sharif), medico
durante la Rivoluzione Bolscevica e la Guerra civile russa, già
sposato con Tonja Gromeko (Chaplin), ma anche poeta e amante di Lara
Antipova (Christie), ragazza di modesta famiglia, dapprima fidanzata
con Paša Antipov (Courtenay), un rivoluzionario, poi mantenuta e
maltrattata dal dispotico e uomo benestante di mezza età Viktor
Komarovskij (Steiger), a cui sparò senza ucciderlo
durante una festa nella notte di un Natale. Il loro amore resiste
alla lontananza e quando tutto sembra quasi tornare alla normalità,
si dovranno separare di nuovo e sarà proprio lui ad affidare Lara e
la figlia di lei (nonché l'altra figlia - della quale non è a
conoscenza - che la donna porta in grembo) a Komarovskij per portarle
in salvo.
Drammone epico/storico/di guerra con tanto sentimento e
romanticismo tratto dall'omonimo romanzo di Boris Leonidovič
Pasternak (vinse il Nobel).
Molto solido, meno patetico di quanto si
potrebbe credere, ma altresì molto plateale e caricato nelle
interpretazioni, è diretto con intelligenza.
Il tratteggio dei
personaggi è perfetto e gli attori sembrano nati apposta per i ruoli
affidati. Dal recentemente scomparso Omar Sharif, il mite innamorato,
ma anche uomo coraggioso e altruista, con il suo sguardo penetrante
ed espressivo (quegli occhi sgranati e commossi sono difficili da scordare), è un protagonista indimenticabile. Julie Christie, è
Lara, una donna sfortunata ma piena di contegno e bellezza: perfetta.
Alec Guinness è sempre elegante e austero al punto giusto, Rod
Steiger è il solito sanguigno e impeccabile. Geraldine Chaplin
riesce bene nella parte della donna consapevole di essere tradita,
eppure coerente, decisa. Bravissimo anche Tom Courteney. Piccolo
ruolo anche per Klaus Kinski (che già dimostrava di essere
anticonformista, molto libero e trasgressivo. Breve performance ma
azzeccata).
Ottima la fotografia, ottimo il montaggio, perfetto l'uso
degli ambienti, le scenografie sono funzionali e visivamente
d'impatto (per l'epoca soprattutto) anche se fintissime.
La sceneggiatura di Robert Bolt
è ben scritta, non troppo aggrovigliata.
Memorabile la colonna
sonora di Maurice Jarre, vincitrice di uno dei cinque premi Oscar
(gli altri sono per la sceneggiatura, la fotografia, la scenografia e
i costumi): il Tema di Lara ebbe successo dappertutto, fu
addirittura rifatto in forma canzone (come succedeva e succede ancora
oggi spesso), anche in italiano.
Un film emozionante di un amore impossibile dai mille ritorni, ben realizzato
e senza cadute di ritmo, non fa pesare allo spettatore i 200
minuti.
Un cult, una pietra
miliare per ogni cinefilo che si rispetti, un mix di generi irresistibile.
Da vedere.
Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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