Mi riferisco a Storie Pazzesche di Damián Szifrón.
Ecco la recensione:
Storie pazzesche (Relatos salvajes) di Damián
Szifrón del 2014. Con Ricardo Darín. (122 min. ca.)
Film a episodi che hanno come
filo conduttore la vendetta, la violenza e i rapporti sociali/le interazioni e le coincidenze.
Nel
primo un pilota di linea raduna tutte le persone che lo hanno
maltrattato o in qualche modo offeso in un volo e decide di
schiantarsi. Il secondo vede una giovane cameriera rendersi complice
dell'omicidio dello strozzino che ha portato in disgrazia la
famiglia. Nel terzo un uomo alla guida di un'auto costosa supera un
disgraziato (in tutti i sensi) che gli impediva il passaggio. Non
avrà scampo. Nel quarto un esperto detonatore e padre di famiglia
(Darín) parcheggia in divieto di sosta (o almeno così dicono quelli
della compagnia dei carroattrezzi). La cosa scatenerà una serie di
paradossi. Il quinto parla di un ragazzo di buona famiglia che
investe una donna incinta e fugge. La donna muore. Il padre cerca di
coprirlo coinvolgendo il giardiniere, l'avvocato e il procuratore
arrivato per ispezionare. L'ultimo parla di due sposi novelli durante
i festeggiamenti di nozze. Lei scopre che il marito l'aveva tradita,
così sale sul tetto del ristorante e vuole farla finita. Il cuoco la
rincuora e la fa ragionare. Ma lei, quando ritorna a faccia a faccia
col neomarito, cercherà di fargliela pagare.
Thriller,
grottesco/splatter, commedia nera. Un mix di generi per una pellicola
macabra, paradossale, cinica, divertente, tragicomica.
Si ride
amaramente per le disgrazie accadute ai personaggi, i quali innescano
una serie di eventi causa-effetto davvero irresistibili.
Ben girato,
ben sceneggiato e recitato perfettamente (il produttori invece sono i
fratelli Almodóvar). Ritmo costante e indiavolato, scene realmente
agghiaccianti e incredibili fino ad un certo punto (il film era in
sala quando è accaduto veramente il suicidio del pilota francese,
perciò più che mai inquietante e "premonitore"), gestite
divinamente, piene di suspense.
Tutti gli episodi hanno un loro
perché, nessuno è da scartare. Quello con Darín - la "star"
della pellicola - è l'episodio più lungo.
Non privo di difetti
(l'essere furbo e il voler compiacere il pubblico, il portare troppo
sopra le righe le vicende e probabilmente il richiamare alla mente
altre opere e situazioni che sanno di già visto. Ironia del caso:
l'episodio del ragazzo in macchina ricorda Il capitale umano* di Virzì, escluso dalla rosa dei nominati all'Oscar come Miglior
Film Straniero) è un film piacevole, coinvolgente, che ben
rappresenta - brutalmente e lucidamente perfino - le ingiustizie che
possono capitare a persone qualsiasi. Fa anche una critica alla
società basata soltanto sul denaro.
Da vedere assolutamente.
Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento