domenica 24 agosto 2014

The Illusionist - L'illusionista di Neil Burger, film di magia e mistero molto suggestivo ma dalla sceneggiatura poco solida e con un finale poco convincente. Buono il cast.

Oggi voglio parlare di un film di non moltissimo tempo fa che mi ha deluso abbastanza soprattutto nel finale. Paragonato spesso a The Prestige* di Christopher Nolan, non è altrettanto riuscito perché il meccanismo si inceppa e la trama si semplifica troppo.
Mi riferisco a The Illusionist di Neil Burger.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, SPOILER anche per immagini]:





The Illusionist - L'illusionista (The Illusionist) di Neil Burger del 2006. Con Edward Norton, Paul Giamatti, Jessica Biel, Rufus Sewell, Eddie Marsan. (110 min. ca.)
Tratta dal racconto breve Eisenheim the Illusionist di Steven Millhauser (Premio Pulitzer), è la storia di Eduard Abramovitz che durante l'Impero Austroungarico di fine 1800, da adolescente comincia a imparare i primi trucchi di magia attirando così duchessa Sophie von Teschen di cui innamora, ricambiato, in barba alle regole sociali, fino a quando non vengono allontanati con la forza. Dopo quindici anni Eduard ha cambiato il cognome in Eisenheim (Norton) e si esibisce con successo a Vienna. Proprio lì ritroverà Sophie (Biel) la quale però è promessa sposa al principe Leopold (Sewell), un uomo sospettoso e senza scrupoli. Cominceranno una relazione, ma l'ispettore Uhl (Giamatti) fido sottoposto di Leopold, metterà loro i bastoni tra le ruote. Ma quest'ultimo sottovaluta le sue capacità illusionistiche... 
























Il 2006 è stato l'anno dei film che hanno come tema principale la magia (ricordiamo lo sfizioso Scoop di Woody Allen e il capolavoro The Prestige di Christopher Nolan).
Anche questo è particolare poiché usa la storia d'amore come pretesto per mettere in scena numeri di magia, sparizioni e soprattutto la "caccia gatto-topo" fra Eisenheim e l'ispettore. 
Suggestive le ambientazioni, bello l'uso delle luci e degli effetti speciali, in parte gli attori (su tutti in questo caso però Giamatti), musica incalzante di Philp Glass. 
Ciò che però non convince è la sceneggiatura che rende il finale troppo sfilacciato, impossibile e/o inspiegabile per essere accettato dallo spettatore. The Prestige aveva il pregio al contrario di sorprendere fin all'ultimo secondo con una trovata realmente geniale. Qui sembra invece che venga appiccicata una spiegazione traballante soltanto per concludere in bellezza senza ahimè funzionare. Ed è un peccato, perché certe idee sarebbero interessanti ed anche se la storia è piuttosto convenzionale e i personaggi molto stereotipati, poteva essere sviluppata decisamente meglio. Parlando e mettendo in scena questo tipo di argomento tutto dovrebbe essere studiato nei minimi particolari, dovrebbe essere un puzzle ad incastri, che però viene di proposito lasciato incompleto, alla fantasia del pubblico che, contento per il protagonista, ci passa sopra. 
Ma alla fin fine ciò rovina tutto quello che di buono era stato realizzato nella prima parte. 
E' un film riuscito a metà ed un po' sbiadito. Tuttavia non è neanche del tutto da buttare. 
Consigliato altrettanto a metà. 
Da vedere per curiosità e per fare paragoni - è inevitabile - con il vincente sopracitato The Prestige.

* Mia recensione
Voto: **1/2











Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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