Mi riferisoc ad I, Tonya di Craig Gillespie.
Ecco la recensione:
I, Tonya di Craig Gillespie del
2017. Con Margot Robbie, Sebastian Stan, Allison Janney, Julianne
Nicholson, Paul Walter Hauser, Bobby Cannavale, Caitlin Carver,
Bojana Novakovic, Mckenna Grace. (121 min. ca.)
La vita della pattinatrice americana
acrobatica su ghiaccio Tonya Harding, che nel 1994 fu protagonista di
un enorme scandalo sportivo/giudiziario.
Biografia e finto
documentario (con interviste altrettanto artefatte e con i personaggi
che talvolta parlano guardando in camera mentre l'azione accade).
Dal
montaggio creativo, un abbinamento musica-immagini perfetto e
irresistibile (la colonna sonora è notevole, tra l'altro con canzoni
dei Bee Gees o Dire Straits, Laura Branigan con la "nostra" Gloria) e la regia virtuosistica di pari passo con le
evoluzioni dei numeri di pattinaggio, è anche costruito bene dal
punto di vista dei dialoghi taglienti e intelligenti, i quali
riescono a dare solidità alla trama che tra flashback, flashforward
e montaggio incalzante si poteva perdere per strada.
Violentissimo e
sadico - per le botte da orbi, per la cattiveria dei protagonisti -,
pieno di umorismo nero (caratteristiche che ricordano spesso Fargo*), è una pellicola coraggiosa e davvero fuori dagli
schemi.
Gli attori sono eccezionali. Margot Robbie è una perfetta
protagonista: rende credibile, seppur i toni siano grotteschi, un
personaggio disturbato e succube della madre prima e del marito poi.
Intensa e carismatica, da applausi. Bravo anche Sebastian Stan nei
panni del marito nevrotico, violento e possessivo. Applausi anche e
soprattutto per Allison Janney, assolutamente incredibile nei panni
della madre senza cuore (o sì?), cinica e manesca (il suo
personaggio descrive bene il tipo di genitore che crede di far del
bene mostrando solo severità spingendo inoltre forzatamente il
figlio ad applicarsi ad uno sport per aumentare il proprio ego):
divertentissima perché crudele, senza sconti. Ma tutti sono in parte
e, giustamente, sembrano una banda di idioti.
Avvincente,
coinvolgente, dal ritmo sempre teso, è una biografia non
convenzionale - che finalmente osa e non è schematica, bensì
dinamica - che offre un ritratto dell'America impietoso.
Magnifico e
folgorante. Un film rivelazione da vedere assolutamente.
Consigliatissimo.
(Dello stesso regista recuperate anche il suo primo
film: Lars e una ragazza tutta sua*, un gioiellino).
*Mie recensioni
Voto: ****
La vera Tonya Harding
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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