Mi riferisco a Madre! di Darren Aronofsky.
Ecco la recensione:
Madre! (Mother!) di Darren Aronofsky del
2017. Con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris, Michelle
Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Kristen Wiig, Brian Gleeson, Stephen
McHattie. (121 min. ca.)
La vita di una coppia composta da una giovane donna (Lawrence) e il più maturo scrittore (Bardem) in crisi creativa viene scombussolata dall'arrivo nella loro casa ricostruita da zero dalle fiamme, di una coppia ficcanaso (Harris e Pfeiffer) e dei loro figli (Domhnall e Brian Gleeson). Da lì un vorticoso delirio tra presagi, nascite improvvise e altri adulatori inopportuni. La casa inoltre ha una storia ben più vecchia di ciò che potrebbe sembrare.
Thriller/horror psicologico tra rinascita e morte in un loop vorticoso.
Un incubo che tuttavia sa di già visto e nonostante le suggestioni risulta non completamente convincente.
Questo perché il regista fa divenire tutto troppo eccessivo, esagerando e rendendo, soprattutto nell'ultima mezz'ora, confuso quello che di buono aveva mostrato fin prima riempendo di troppi elementi qualcosa che già era saturo e involontariamente - o no - ridicolo. I toni sono grotteschi, i dialoghi e le situazioni assurde e paradossali.
C'è da ammettere però che è girato benissimo e ad un certo punto - proprio in quell'ultima mezz'ora/quarantina di minuti - lo spettatore verrà travolto totalmente da quanto mostrato e sconquassato talmente tanto da rimanere quasi nauseato e confuso nel finale.
Il montaggio (come sempre ottimo nelle sue pellicole) è serrato, peculiare e mette angoscia.
Alcune sequenze sono talmente ansiogene e sconvolgenti, nonostante non si creda neanche un attimo a ciò che sta avvenendo, da lasciare senza fiato (attacco di panico in agguato per chi ne soffre).
Il cast è in parte. Soprattutto Jennifer Lawrence che, nonostante le espressioni facciali caricate, riesce perfettamente a rendere il suo personaggio. Magnifica nella sua ambiguità e cattiveria la grande Michelle Pfeiffer. Bravo Ed Harris. Un po' sbiadito invece Javier Bardem.
Un film particolarissimo, che non lascia indifferenti malgrado molte cose non tornino, molti indizi disseminati qua e là successivamente si rivelino poco importanti ai fini della trama, oppure certe scene siano veramente troppo telefonate.
Aronofsky gioca con il pubblico, lo mette alla prova proponendogli ciò che vuole, prendendolo in giro con metafore e simbolismi (talvolta sembra non li sappia gestire del tutto).
La casa come madre e matrigna, la maternità portatrice di creatività, l'egocentrismo di un autore che pensa soltanto a se stesso e che darebbe perfino in pasto suo figlio pur di farsi idolatrare, sono temi molto interessanti, che forse avrebbero dovuto essere trattati con più calma e meno superficialità.
Il regista però è consapevole dei suoi mezzi e sa creare un'opera piena di fascino (ma che si fa odiare spesso, appunto).
Un pasticcio barocco indigesto e poco credibile.
Da vedere comunque (al cinema, assolutamente). Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
La vita di una coppia composta da una giovane donna (Lawrence) e il più maturo scrittore (Bardem) in crisi creativa viene scombussolata dall'arrivo nella loro casa ricostruita da zero dalle fiamme, di una coppia ficcanaso (Harris e Pfeiffer) e dei loro figli (Domhnall e Brian Gleeson). Da lì un vorticoso delirio tra presagi, nascite improvvise e altri adulatori inopportuni. La casa inoltre ha una storia ben più vecchia di ciò che potrebbe sembrare.
Thriller/horror psicologico tra rinascita e morte in un loop vorticoso.
Un incubo che tuttavia sa di già visto e nonostante le suggestioni risulta non completamente convincente.
Questo perché il regista fa divenire tutto troppo eccessivo, esagerando e rendendo, soprattutto nell'ultima mezz'ora, confuso quello che di buono aveva mostrato fin prima riempendo di troppi elementi qualcosa che già era saturo e involontariamente - o no - ridicolo. I toni sono grotteschi, i dialoghi e le situazioni assurde e paradossali.
C'è da ammettere però che è girato benissimo e ad un certo punto - proprio in quell'ultima mezz'ora/quarantina di minuti - lo spettatore verrà travolto totalmente da quanto mostrato e sconquassato talmente tanto da rimanere quasi nauseato e confuso nel finale.
Il montaggio (come sempre ottimo nelle sue pellicole) è serrato, peculiare e mette angoscia.
Alcune sequenze sono talmente ansiogene e sconvolgenti, nonostante non si creda neanche un attimo a ciò che sta avvenendo, da lasciare senza fiato (attacco di panico in agguato per chi ne soffre).
Il cast è in parte. Soprattutto Jennifer Lawrence che, nonostante le espressioni facciali caricate, riesce perfettamente a rendere il suo personaggio. Magnifica nella sua ambiguità e cattiveria la grande Michelle Pfeiffer. Bravo Ed Harris. Un po' sbiadito invece Javier Bardem.
Un film particolarissimo, che non lascia indifferenti malgrado molte cose non tornino, molti indizi disseminati qua e là successivamente si rivelino poco importanti ai fini della trama, oppure certe scene siano veramente troppo telefonate.
Aronofsky gioca con il pubblico, lo mette alla prova proponendogli ciò che vuole, prendendolo in giro con metafore e simbolismi (talvolta sembra non li sappia gestire del tutto).
La casa come madre e matrigna, la maternità portatrice di creatività, l'egocentrismo di un autore che pensa soltanto a se stesso e che darebbe perfino in pasto suo figlio pur di farsi idolatrare, sono temi molto interessanti, che forse avrebbero dovuto essere trattati con più calma e meno superficialità.
Il regista però è consapevole dei suoi mezzi e sa creare un'opera piena di fascino (ma che si fa odiare spesso, appunto).
Un pasticcio barocco indigesto e poco credibile.
Da vedere comunque (al cinema, assolutamente). Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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