Mi riferisco a Via dalla pazza folla di Thomas Vinterberg.
Ecco la recensione:
Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) di Thomas
Vinterberg. Con Carey Mulligan, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen,
Tom Sturridge, Juno Temple, Jessica Barden. (119 min. ca.)
Fine 1800. Bathsheba
Everdine (Mulligan) è una giovane e bellissima donna che eredita una
imponente fattoria dallo zio. Bathsheba, che aveva già rifiutato la
proposta di matrimonio del suo aiuto-fattore Gabriel Oak
(Schoenaerts), per cui provava un'affettuosa simpatia, lascia sulle
spine anche il ricco proprietario terriero William Boldwood (Sheen),
decisa a salvaguardare la propria indipendenza ed intenzionata a non
farsi mantenere da un uomo. Un giorno però cede alla corte del
giovane Sergente Frank Troy (Sturridge), credendosi innamorata.
Diventa sua moglie. Ma scopre che l'uomo non è ciò che credeva...
Tratto dal romanzo omonimo di Thomas Hardy, è un dramma in
costume, già adattato per il grande schermo e diretto da John
Schlesinger nel 1967.
Molto curato esteticamente (meravigliosa la
fotografia - alcuni frame paiono dei veri e propri dipinti -, ottimi
i paesaggi/gli ambienti e i costumi) dalle belle atmosfere, dalla colonna sonora evocativa di Craig Armstrong e
dall'impianto melodrammatico classico, riesce a coinvolgere
immediatamente.
Qualche scena cruda iniziale, poi tutto ruota intorno
a questi quattro personaggi e alla protagonista un po' civettuola e
all'apparenza molto sicura di sé, che con l'amore è in conflitto
proprio perché non vuole indebolirsi. Una sorta di eroina orgogliosa
e femminista-progressista, dunque. E Carey Mulligan è perfetta nel
ruolo: dolce ma al contempo tosta, ironica, dallo sguardo vispo e
intelligente con un lato molto romantico che, per l'appunto, nasconde
anche a se stessa. La sua interpretazione è - come sempre - ricca di
sfumature. Impeccabile, elegante e sofisticata senza mai caricare
troppo la recitazione. Spontanea e credibile (e canta pure bene, ma
lo si sapeva già da Shame e dal film dei Coen), bravissima.
Anche gli altri sono in parte. Più che Matthias Schoenaerts, chi
convince è Michael Sheen, nei panni di un uomo disperato e solo.
Ogni cosa funziona bene, però nell'ultima mezz'ora le situazioni
prendono una piega piuttosto prevedibile e involontariamente ridicola
fino ad arrivare ad una conclusione altrettanto telefonata e
leggermente stucchevole (a dire il vero, tutto nella norma per il
genere trattato e cliché del caso sono ammessi e inevitabili).
Rimane comunque un film appassionante, delicato e piacevole.
Non un capolavoro ma neanche un prodottino inguardabile come l'hanno
definito in tanti, anzi, tutt'altro.
Un film vecchio stampo, ecco. E Vinterberg è
all'altezza della situazione.
Da vedere. Consigliato.
Voto: ***/***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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