Mi riferisco a La spia di Russell Rouse.
Ecco la recensione:
La spia (The Thief) di Russell Rouse del
1952. Con Ray Milland, Martin Gabel, Harry Bronson, Rita Vale, Rex
O'Malley, Rita Gam, John McKutcheon, Joe Conlin. (85 min. ca.)
Allan Fields, un
fisico nucleare irreprensibile (Milland) è una spia: passa
informazioni a dei servizi segreti stranieri. La sua vita è
continuamente minacciata. Si sente sotto torchio, sotto controllo e
scandisce il tempo aspettando segnali e telefonate. Un incidente gli
darà l'occasione per cambiare.
Film noir/thriller (e spionaggio,
ovviamente) molto particolare poiché totalmente privo di dialoghi
tranne qualche risata, verso dei personaggi, qualche suono ambientale
(è presente sia musica interna che esterna.
Tutto giocato sulla
suspense, è un film che vive di gesti, di movimenti, di primi piani
e di occhiate (del protagonista, soprattutto, il quale interagisce
con gli altri personaggi).
Dai tempi dilatati, ha verso il finale, un
ritmo incalzante, davvero sincopato e teso che inquieta lo
spettatore.
In generale gli fa vivere comunque la stessa ansia di
Fields, diviso tra sigarette e alcol nella notte newyorkese o nella
giornata all'interno di grattacieli.
Ottimo come sempre Ray Milland
nel ruolo di un uomo alle strette, quasi perduto e sulla strada
dell'alienazione. Qui deve recitare con lo sguardo, il volto ed è
credibile, intenso. Bravi anche gli altri attori di contorno. Tutti
sono aiutati da una regia di polso, una sceneggiatura semplice ma
ispirata, da un montaggio tutto (o quasi) campi e controcampi.
Un
film claustrofobico, particolarissimo, con una bellissima fotografia B/N, che rende l'idea di cosa sia
la "giornata tipica" di una spia. Interessante, davvero ben
realizzato.
Da vedere. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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