Oggi vi voglio parlare di un film italiano. Un film che ha avuto grande successo sia di critica che di pubblico, che è considerato una rivelazione e già di culto.
Mi riferisco a Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, testo SPOILER]:
Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti del 2016. Con
Claudio Santamaria, Ilenia Pastorelli, Luca Marinelli, Stefano Ambrogi,
Maurizio Tesei, Francesco Formichetti,Daniele Trombetti, Joel Sy,
Antonia Truppo, Gianluca Di Gennaro, Salvatore Esposito, Juana Jimenez,
Giampaolo Crescenzio, Tommaso Di Carlo. (118 min. ca.)
Roma. Enzo Ceccotti
(Santamaria), criminale, mentre cerca di fuggire da due poliziotti -
dopo aver rubato un orologio - per nascondersi, si getta nel Tevere e lì
viene a contatto con un liquido tossico dentro a dei bidoni. Il giorno
dopo, si rende conto di avere dei "poteri": forza incredibile e una
specie di immortalità, divenendo in tutto e per tutto un supereroe.
Alessia (Pastorelli), l'inquilina del piano di sotto, una ragazza
disturbata mentalmente e con l'ossessione per il cartone Jeeg Robot,
lo convince maggiormente di ciò. Ma Enzo dovrà fare i conti con lo
Zingaro (Marinelli), un boss locale invidioso dei suoi poteri.
Film che
mescola fantastico, azione e commedia in un mix irresistibile. Scritto
benissimo da Nicola Guaglianone e Menotti e prodotto dallo stesso
regista, è un esempio lampante che se si vuole, in Italia si possono
realizzare pellicole particolari che strizzano l'occhio ai prodotti
esteri (americani).
Ogni cosa è interessante: dall'eroe, che poi sarebbe
un anti-eroe che diventa in seguito un eroe e sfrutta i suoi poteri per
far qualcosa di buono, ai personaggi di contorno, al cattivo, un vero
cattivo ma anche molto fumettistico.
Il cast è perfetto. Claudio
Santamaria è un ottimo protagonista: riesce ad essere credibile nella
parte, per l'appunto, del supereroe inconsueto, romanaccio, che vive
solo di budini e guarda film porno. Bravissimo anche nelle scene
d'azione (ma non è una novità). Luca Marinelli è un formidabile ed inquietante villain -
ghigno compreso - quasi un Jocker nostrano. Si conferma una delle
migliori rivelazioni degli ultimi anni. Impeccabile. Ilenia Pastorelli -
che proviene dal Grande Fratello - riesce a far cadere i pregiudizi
dando un'interpretazione sentita e sensibile nella parte della "pupa" ingenua di "Jeeg". David di Donatello meritato. Tutti gli altri fanno
la loro.
Pieno di scene già di culto (quelle di Marinelli che si
esibisce in Un'emozione da poco della Oxa copiandone le movenze, o che
canticchia Non sono una signora, oppure che fa una strage con in
sottofondo Ti stringerò di Nada. Effetto straniante e divertente
assicurato. O, ancora, quando viene torturato e malmenato con una
mozzarella infilata in bocca), è un film piacevole, originale e
creativo, ricco di citazioni e che soprattutto sfrutta gli effetti
speciali con intelligenza. Ma non solo, anche Roma (e periferia, Tor
Bella Monaca) è utilizzata e viene mostrata in modo diverso dal solito: è
più irreale, in linea con il contesto, la storia e i toni utilizzati.
Ineccepibili anche le musiche composte dallo stesso Mainetti e l'uso
delle canzoni non originali (Santamaria tra l'altro canta la cover della
sigla di Jeeg Robot che si sente nei titoli di coda e che
accompagnava i trailer). Ottimo il montaggio.
Qualche pecca nella
sceneggiatura qua e là, qualche calo di ritmo, ma rimane comunque
ansiogeno, pieno di tensione. Il finale è perfettamente riuscito e
ristabilisce la circolarità della storia.
Certamente non è destinato ad
un pubblico giovane (e per giovane si intende bambini e ragazzini): è
violentissimo, quasi splatter (alcune cose mettono i brividi, altre
fanno sorridere ma con una punta di disgusto), ma è per chi riesce ad
apprezzare qualcosa fuori dagli schemi, bizzarro e al contempo così
genuino, che contempla anche situazioni sopra le righe.
Un gioiellino
del cinema italiano.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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