Mi riferisco a Poison di Todd Haynes.
Ecco la recensione:
Poison di Todd Haynes del 1991.
Con Scott Renderer, James Lyons, Edith Meeks, Millie White, Buck
Smith, Rob LaBelle, Damien Garcia, Anne Giotta, Lydia Lafleur, Ian
Nemser, Evan Dunsky, Marina Lutz, Barry Cassidy, Richard Anthony,
Angela M. Schreiber, Justin Silverstein, Chris Singh, Edward Allen.
(85 min. ca.)
Un bambino spara al padre, si getta dalla finestra e scompare. Uno
scienziato beve per sbaglio l'elisir della sessualità e diventa un
lebbroso che uccide (anche involontariamente). In un carcere, un uomo
prova attrazione per un suo compagno che da piccolo aveva visto
essere umiliato.
Primo lungometraggio del regista Todd Haynes e film
che apre il movimento New Queer Cinema. Tre stili diversi
per ogni storia (ma comunque sono intrecciate in qualche modo).
La
prima ha uno stile amatoriale, da pseudo reportage. La seconda, in
B/N, è un horror che si rifà ai classici e un po', probabilmente, a
David Lynch (The Elephant Man ad esempio, anche se non è d'orrore). La terza è
cupa, sperimentale, a volte perfino insostenibile, cruda, estrema.
Haynes osa, prende ispirazione dagli altri ma usa un linguaggio tutto
suo, personalissimo e originale. Non tutto è comprensibile, perfetto
e "bello" esteticamente come i suoi lavori successivi tanto
ricercati, dalla cura maniacale per i particolari, la fotografia, e
ogni elemento che li compone.
Qui è tutto più grezzo, viscerale,
eppure molto, molto potente.
E già le immagini dei titoli di testa
fanno capire che ci si trova davanti ad un vero autore e,
soprattutto, ad un grande cinefilo.
Al suo fianco troviamo la
produttrice Christine Vachon, la quale, in questo caso, è anche il
suo aiuto-regista.
Un film essenziale, senza attori famosi (qui è
più importante il messaggio che il resto) ma ispirato, intrigante e
coraggioso.
Da vedere almeno per curiosità. Consigliato.
Voto: ***/***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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