giovedì 16 giugno 2016

CULT - Johnny Guitar di Nicholas Ray, western atipico poiché sono le donne le vere protagoniste dell'opera: una carismatica Joan Crawford che si scontra con una determinata Mercedes McCambridge. Ambiguo. Con la canzone portante cantata (e scritta insieme a Victor Young) da Peggy Lee

Oggi vi voglio parlare di un film di molti anni fa. Un film western particolare, di rottura.
Mi riferisco a Johnny Guitar di Nicholas Ray.
Ecco la recensione:





Johnny Guitar di Nicholas Ray del 1954. Con Joan Crawford, Sterling Hayden, Mercedes McCambridge, Ernest Borgnine, Scott Brady, Ward Bond, John Carradine, Ben Cooper, Rhys Williams, Frank Ferguson, Royal Dano, Ian McDonald. (110 min. ca.)
Arizona. Vienna (Crawford) è una donna forte, di grande temperamento, che gestisce un saloon. L'arrivo di Johnny "Guitar" Logan (Hayden), suo vecchio amante porta un po' di scompiglio. Vienna inoltre non vuole lasciare il suo terreno per il pascolo perché sa che ben presto verrà costruita una linea ferroviaria. Ma un'altra donna, Emma Small (McCambridge), determinata e violenta, non intende sentire ragioni e cercherà in tutti i modi di farla fuori. 



















Western molto importante nella storia del cinema, poiché, seppur la trama non sia niente di così originale, la cosa particolare è che chi tiene le fila è una donna. 
Anzi, due. La prima, Joan Crawford, affascinante, davvero carismatica. La seconda, Mercedes McCambridge, più scialba, che ne segue l'ombra. Il tutto tra ambiguità (anche sessuali, vista l'attrazione palpabile che Emma prova per Vienna e di Dancin' Kid - Brady - per Johnny) e vendette. La vicenda si snoda senza intoppi, ha un bel montaggio, delle scene madri e degli ottimi dialoghi molto tesi. Nicholas Ray ha saputo realizzare un'opera di rottura, utilizzando i cliché a suo piacimento. Ottimo anche il cast, ovviamente (Sterling Heyden è sempre in gamba). 
Un film piacevole (belle la sequenza dell'incendio del saloon da parte di una Emma Small su di giri), in cui, come detto, le donne sono artefici del loro futuro, si prendono quello che vogliono (gli uomini sono di contorno, vengono comandati da loro). Molto avanti per l'epoca.
Memorabile anche per la canzone omonima composta da Victor Young e Peggy Lee ed interpretata sempre da quest'ultima. 
Da vedere assolutamente. Consigliato. 


Voto: ***1/2







Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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