Mi riferisco ad Angel Heart - Ascensore per l'inferno di Alan Parker.
Ecco la recensione:
Angel Heart - Ascensore per l'inferno
(Angel Heart) di Alan Parker del 1987. Con Mickey Rourke, Robert De Niro, Lisa
Bonet, Charlotte Rampling, Stoker Fontelieu, Brownie McGhee, Dann
Florek, Michael Higgins, Kathleen Wilhoite, Pruitt Taylor Vince. (113 min. ca.)
New
York, 1955. Harry Angel (Rourke), un detective privato, viene
incaricato da Louis Cyphre (De Niro), un uomo oscuro ed inquietante,
ad investigare sulla scomparsa di un certo Johnny Favorite, un
cantante jazz sfigurato al volto e scomparso dodici anni prima
dall'ospedale in cui era ricoverato. Angel dunque si ritroverà a New
Orleans, tra riti voodoo, omicidi a catena, strane visioni.
Poliziesco/thriller con venature horror tratto dal romanzo di William
Hjortsberg Falling Angel.
Girato benissimo, con immagini
di grande impatto (visivo e psicologico) e davvero paurose,
terrificanti. Ottimo il montaggio che, insieme agli effetti audio,
creano ansia nello spettatore.
Perfette la cornice, le ambientazioni:
una New York fredda in contrasto con una New Orleans caldissima e
pulsante. La musica, il gumbo.
Personaggi ben caratterizzati e un
cast brillante. Mickey Rourke, il protagonista, è ancora in possesso
del suo vero volto non stravolto dalla chirurgia plastica:
espressivo, intrigante, ambiguo e totalmente nel ruolo. Madido di
sudore, sfinito. Davvero da applausi. Robert De Niro spaventoso come
non mai e subdolo: un'interpretazione inconsueta ma azzeccata. È
presente una Lisa Bonet che non ci si aspetta (in quegli anni era
impegnata nella famosissima sitcom I Robinson) dato che
prende parte a riti esoterici e a scene di sesso violento. E
l'affascinante Charlotte Rampling, anche se compare per poco, lascia
come sempre il segno.
Un film angosciante e oscuro, macabro, pieno di ritmo e
di tensione, che si snoda in maniera non banale fino ad un finale che
più a sorpresa di così - anche se il pubblico l'aveva subodorata -
non poteva esserci, risultando al contempo non forzato, ma una
conclusione naturale.
Un pugno allo stomaco che sconvolge (certe
scene ad effetto fanno inorridire), turba, suggestiona, ammalia.
Altra grande opera di Alan Parker.
Da vedere assolutamente (magari
lontano dai pasti). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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