Mi riferisco a Caccia alla volpe di Vittorio De Sica.
Ecco la recensione:
Caccia alla volpe (After the Fox) di Vittorio De
Sica del 1966. Con Peter Sellers, Victor Mature, Britt Ekland, Martin
Balsam, Akim Tamiroff, Paolo Stoppa, Tino Buazzelli, Mac Ronay, Lydia
Brazzi, Lando Buzzanca, Maria Grazia Buccella, Maurice Denham, Carlo
Delle Piane, Vittorio De Sica, Enrico Luzi, Marcella Rovena, Enzo
Fiermonte, Carlo Croccolo, Daniele Vargas, Mimmo Poli, Nino Vingelli,
Roberto De Simone, Carlo Pisacane, Giustino Durano, Franco Sportelli,
Tiberio Murgia. Umbria. (103 min. ca.)
Aldo Vanucci (Sellers), famosissimo ladro
soprannominato "la volpe", scappa di galera e va a Roma per
strappare la sorella (Ekland) dalla "strada" (in realtà
vuole fare l'attrice), ma soprattutto per intercettare un carico di
lingotti d'oro su commissione del ladro egiziano Okra (Tamiroff). Per
riuscire nell'intento decide di spacciarsi per il fantomatico regista
Federico Fabrizi. Non tutto andrà come previsto.
Commedia degli
equivoci e sorta di parodia/farsa dei polizieschi che gira intorno
alla capacità di "travestimento" e mimetismo di Peter
Sellers.
Ma, nonostante l'impegno messoci e qualcosa - almeno
all'inizio - funzioni, neanche lui riesce a risollevarne le sorti.
Anche il bravo Victor Mature (che pure ha il pregio di prendersi
molto in giro) è sprecato. Non parliamo di Martin Balsam o Alim
Tamiroff e tutti i grandi attori attori italiani (è quasi tutto
italiano il cast), i quali, purtroppo, finiscono per cadere nel
ridicolo sfoderando una recitazione caricata e troppo sopra le righe.
I toni e le gag à la Blake Edwards (per niente Sellers è il
protagonista) sono sgonfie, le battute fanno sorridere solo qualche
volta perché non sottolineate come si deve, non sufficientemente
incisive. Potrebbe ricordare un'altra pellicola pessima dell'anno
precedente, ossia A braccia aperte* di J. Lee Thompson con
Shirley MacLaine e Peter Ustinov coinvolti in situazioni
imbarazzanti.
Quel che dispiace è che qui il soggetto sia di Neil
Simon che ne ha anche curato la sceneggiatura insieme a Cesare
Zavattini e soprattutto che la regia sia di Vittorio De Sica (che
compare in un cameo nel ruolo di se stesso).
Eppure il risultato è
un mischione demenziale e grossolano che non diverte, manca di ritmo
e diventa mano a mano sempre più insopportabile ed estenuante.
L'unica cosa simpatica è che, se lo si guarda in lingua originale,
si possono sentire le varie interazioni del cast con i nostri che
parlano in inglese e Peter Sellers - e ogni tanto anche il resto
degli attori - che pronuncia qualche parola di italiano. Il resto è
poca cosa e il finale, banalissimo, arriva senza colpo ferire.
Un
film strampalato, senza brio, scolorito, che probabilmente a quei
tempi poteva sembrare chissà che trovata e che novità essendo poi
una co-produzione Italia-USA-Inghilterra, ma che oggi risulta datato
e ingenuo.
Un dispiego enorme di energie per nulla: neanche la
colonna sonora firmata da Burt Bacharach e la relativa canzone di
apertura (come si usava all'epoca) After the Fox sono
memorabili.
Da vedere solo per curiosità, altrimenti sconsigliato.
*Mia recensione
Voto: ** (E sono buona)
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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