Mi riferisco a Velvet Goldmine di Todd Haynes.
Ecco la recensione:
Velvet Goldmine di Todd Haynes
del 1998. Con Jonathan Rhys Meyers, Ewan McGregor, Christian Bale,
Toni Collette, Eddie Izzard. (123 min. ca.)
1984. Arthur Stuart (Bale), giornalista
dell'Herold Tribune, deve scrivere un articolo su Brian Slade (Rhys
Meyers), cantante londinese glam rock che ha simulato il suo omicidio
durante un concerto e successivamente è scomparso. Ripercorrerà i
vari momenti della carriera di Slade, ritornando con la mente a dieci
anni prima, quando lui stesso era un suo fan sfegatato e avrà
l'opportunità di parlare con Mandy (Collette), l'ex moglie del
cantante, e Curt Wilde (McGregor), altro cantante con cui Slade aveva
collaborato e aveva avuto una relazione.
Finta biografia di un
personaggio palesemente ispirato a David Bowie (che non ha
autorizzato l'uso delle sue canzoni dato che non approvava il
riferimento alla sua sessualità) e film musicale estroso, bizzarro,
ricco di invenzioni.
Todd Haynes sa cosa vuole dire e come vuole
descrivere la scena glam rock inglese, ossia ricca di eccessi,
promiscua, coloratissima.
Gli attori sono bravissimi. Jonathan Rhys
Meyers ci sa fare anche se in verità non ha quel carisma necessario
al personaggio. Più convincente Ewan McGregor: faccia da schiaffi e
fisicità adatta ad un personaggio estremo. Christian Bale è una
buona spalla (certo, era ancora acerbo). Toni Collette qui ha un
ruolo diverso da quelli per cui è conosciuta: da donna sensuale e
tuta d'un pezzo (che dimostrerà poi negli anni la sua fragilità).
Molto in gamba.
Scritto bene e diretto altrettanto, ha un inizio
folgorante, ma in tutta quell'eccentricità c'è molta anarchia e la
storia appare un po' troppo telefonata, poco coinvolgente, così come
la recitazione e alcuni momenti siano sopra le righe. Inoltre il
ritmo è altalenante (in prevalenza verso la metà). Rimane comunque
un film da premiare per la libertà espressiva (anche di mostrare con
disinvoltura immagini esplicite di sesso - orge ad esempio - droga e
nudo) nel raccontare un periodo artistico/musicale affascinante e che
evidentemente ad Haynes è particolarmente caro (e lui si spende sempre per una ricerca stilistica/estetica con l'uso e il gioco di luci).
Ottimi i costumi di
Sandy Powell (ha avuto la nomination all'Oscar) e la colonna sonora
con bei brani originali e non (Brian Eno, Thom Yorke, Brian Ferry,
Lou Reed o anche di Carter Burwell): il terzetto di Carol*
non si smentiva neanche allora.
Un po' stridente, non del tutto
perfetto ma da vedere per curiosità. Consigliato.
*Mia recensione
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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