Mi riferisco a Gandhi di Richard Attemborough.
Ecco la recensione:
Gandhi di Richard Attemborough
del 1982. Con Ben Kingsley, Candice Bergen, Edward Fox, John Gielgud,
Trevor Howard, John Mills, Martin Sheen, Ian Charleson, Athol Fugard,
Günther Maria Halmer, Saeed Jaffrey, Geraldine James, Alyque
Padamsee, Amrish Puri, Roshan Seth, Rohini Hattangadi, Ian Bannen,
Michael Bryant, John Clements, Richard Griffiths, Nigel Hawthorne,
Bernard Hepton, Michael Hordern, Shreeram Lagoo, Om Puri, Virendra
Razdan, Bernard Hill. (191 min. ca.)
La vita del grande politico, filosofo e
saggio Mahatma Gandhi (Kingsley) che si è tanto battuto per i
diritti del Sudafrica e l'indipendenza dell'India dalla Gran Bretagna
per mezzo della disobbedienza civile e soprattutto della nonviolenza
per far valere i diritti. Fino al suo assassinio avvenuto nel 1948 da
un fanatico indù.
Film biografico/storico, vincitore di otto premi
Oscar (tutti meritati, stranamente) tra i quali Miglior Film, Miglior
Regia e Miglior Attore Protagonista, molto fedele alla storia, che
ricerca il vero ed è assolutamente realistico.
Bellissime le
ambientazioni e le atmosfere, ottimi i costumi e il trucco.
La regia
è perfetta, senza sbavature e altrettanto la sceneggiatura.
Visivamente eccezionale, le scene di massa (e di lotta) sono epiche,
(addirittura da Guinnes dei Primati) con migliaia e migliaia di
comparse (allora non si usava ancora la CGI).
Il cast è perfetto, ma
spicca - ovviamente - Ben Kingsley che incarna totalmente Gandhi:
fisicamente la somiglianza è impressionante, si aggiungano poi la
postura, la gestualità, l'accento e il quadro è completo e
straordinario. Grande performance.
Ottime le musiche di Ravi Shankar
e George Fenton mai invadenti ma che ben si integrano al clima della
pellicola.
Attemborough è riuscito come poche altre volte nella sua
carriera a bilanciare con sapienza gli ingredienti, senza indugiare
in scene strappalacrime, senza colpi bassi: se lo spettatore si
commuove, è soltanto per le vicende mostrate. Stile asciutto,
direzione calibrata.
Il ritmo è sempre costante e la storia segue sì
uno schema, ma sembra avere respiro. La durata è probabilmente
l'unico elemento ostico: le tre ore e undici minuti si sentono tutte,
anche per via dei tempi dilatati e quella pacatezza di fondo
necessaria per raccontare Gandhi.
Un colossal a tutti gli effetti e
un film poetico, sentito, magistrale. Gran bell'omaggio ad una
personalità gigantesca che ha avuto così tanta influenza nella
cultura e nella politica del XX secolo. Da vedere assolutamente.
Consigliato.
Voto: ****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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