Mi riferisco a Ubriaco d'amore di Paul Thomas Anderson.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:
Ubriaco d'amore (Punch-Drunk Love) di Paul Thomas Anderson del 2002. Con Adam Sandler, Emily Watson, Philip Seymour Hoffman, Luis Guzmán, Mary Lynn Rajskub. Los Angeles. (95 min. ca.)
Barry Egan
(Sandler) è un piccolo commericante all'ingrosso. Strambo, lunatico
e nevrotico con raptus violenti, viene avvicinato da Lena Leonard
(Watson), che si dà il caso sia proprio la ragazza che Elizabeth
(Rajskub), una delle sue tante sorelle vuole presentargli. Intanto
però Barry, in un momento di sconforto, telefona ad una linea
erotica che in realtà è un numero di alcuni delinquenti facenti
capo a Dean Trumbell (Hoffman), proprietario di un negozio di
materassi, che cercheranno di spillargli i soldi dalla carta di
credito e lo perseguiteranno. Così il giovane cercherà di
accumulare miglia aeree gratis con una promozione dei budini ed altri
prodotti di una nota marca e svignarsela. Non tutto sarà perduto.
Film in bilico tra commedia, drammatico e sentimentale completamente
fuori da tutti gli schemi.
Già all'inizio si viene catapultati nel
mondo del protagonista che è completamente bizzarro, successivamente
si comprende non solo la disperazione ma anche la solitudine - che è
la stessa di Lena, l'unica persona che riesce a capirlo e a
sopportarlo, la sua anima gemella - e la frustrazione di una persona
che vive in un piccolo contesto, senza veri amici se non il socio
Lance (Guzmán). L'ambientazione è quasi distopica, malata, con quei
palazzi dalle pareti grigie e fredde e dai corridoi tutti uguali.
Questo all'inizio, perché quando Barry si abbandona all'amore
qualche cambiamento si intravede (soprattutto quando si sposta alle
Hawaii).
La regia è ineccepibile: matura eppure senza troppi
fronzoli ma originale, visionaria, con uno stile tutto particolare.
Un plauso ad Anderson che è
riuscito a far recitare veramente Adam Sandler, solitamente irritante
e inespressivo ma che qui è totalmente funzionale alla storia.
Adorabile, carismatica come sempre (e curiosamente romantica) Emily Watson. Fantastico, manco a
dirlo, Philip Seymour Hoffman, uno degli attori feticcio del nostro
regista.
Delicata ma caratterizzante e riconoscibile la colonna
sonora di Jon Brion.
Umorismo surreale, situazioni demenziali, strane, sfortunate
e paradossali (qualche volta la mente va a Fuori Orario di Martin Scorsese soprattutto nelle scene notturne) che si alternano
ad altre insolitamente tenere e per niente ciniche, per un film
coinvolgente, pieno di ritmo, di trovate e soprattutto onirico e
spiazzante.
Un inno al potere dell'amore. (Riscrive il genere romantico in modo geniale).
Piacevole e immeritatamente
snobbato/sottovalutato (non è assolutamente uno delle pellicoli
minori di P.T.A.).
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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