Mi riferisco a I giorni dell'abbandono di Roberto Faenza.
Ecco la recensione:
I giorni dell'abbandono di
Roberto Faenza del 2005. Con Margherita Buy, Luca Zingaretti, Goran
Bregovic, Alessia Goria, Gea Lionello, Gaia Bermani Amaral, Sara
Santostasi, Roberto Accornero, Simone Della Croce, Fausto Maria
Sciarappa. (96 min. ca.)
Torino. Olga (Buy) è una traduttrice di romanzi sposata
con Mario (Zingaretti) e madre di Ilaria (Santostasi) e Gianni (Della
Croce). All'improvviso il marito si innamora di Carla (Bermani
Amaral), più giovane di lei. Le cade il mondo addosso: si lascia
andare, tratta male i figli, l'ormai ex marito e la sua compagna, non
ha più la concentrazione necessaria per lavorare. L'unico che
riuscirà a starle accanto e a capirla veramente è il mite Damian
(Bregovic), il musicista che abita al piano di sotto.
Tratto dal
romanzo omonimo di Elena Ferrante, è un film drammatico molto
pasticciato.
Inizialmente è la classica pellicola con la moglie che
scopre il tradimento, ma dopo una mezz'oretta tutto appare sopra le
righe con la protagonista che si sfoga sul marito con dei dialoghi
penosi. Successivamente ci si aggiungono tremila disgrazie. Poi ci si
mette l'elemento mistery piazzato lì tanto per fare gli alternativi.
Nel bel mezzo anche delle imbarazzanti e ridicole scene di sesso con
Olga che non riesce a lasciarsi andare con Damian e crede di vedere invece Mario
con l'amante.
La regia è incostante, discontinua e sembra non sapere
che taglio dare alla storia e la sceneggiatura sicuramente non aiuta.
Ci sono dei momenti in cui si sorride ma è un sorriso a denti
stretti.
La direzione degli attori è atroce: dai bambini che più
che parlare sembrano dire una cantilena, a Margherita Buy che se al
principio sembrava essere in parte quando comincia a fare l'isterica
(una grande novità) carica troppo l'interpretazione, oppure quando
è affranta ha quell'espressione con gli occhioni smarriti,
sempre sul punto di piangere. L'unico che si salva forse è Zingaretti
(che compare poco, per sua fortuna). Bregovic (il quale ha scritto
anche la colonna sonora e il brano portante cantato da Carmen
Consoli) potrebbe risultare simpatico per il suo personaggio un po'
bizzarro (anche se ci si chiede come abbia potuto accettare di
prendere parte ad un progetto del genere) ma l'inesperienza attoriale
si vede tutta.
Un film sgradevole (come alcune scene davvero brutte
non tanto per il contenuto, quanto per il modo in cui sono girate),
realmente fastidioso.
Non c'è nulla che convinca. Anche il cercare
di rendere il tutto molto intellettuale e profondo è invece un
enorme buco nell'acqua.
Forse lo si poteva capire già dai primi minuti
con Zingaretti e il suo "vuoto di senso".
Osceno.
Ovviamente non lo consiglio. È da vedere solo per curiosità.
(Durante la Mostra del Cinema di Venezia aveva ricevuto un sacco di
critiche anche dal pubblico. Il muro di Ridateci i soldi
gestito da Ippoliti parlava chiarissimo).
Voto: *1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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