Mi riferisco a La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini.
Ecco la recensione:
La ragazza con la valigia di
Valerio Zurlini del 1961. Con Claudia Cardinale, Jacques Perrin,
Luciana Angiolillo, Renato Baldini, Riccardo Garrone, Elsa Albani,
Corrado Pani, Gian Maria Volonté, Romolo Valli, Ciccio Barbi, Enzo
Garinei. (121 min. ca.)
Estate, Riviera Romagnola. Aida Zepponi (Cardinale), una
giovane cantante di pianobar, è stata sedotta e abbandonata da
Marcello (Pani), il quale le aveva promesso mari e monti ma e che non
sa come liberarsene. Aida arriva fin sotto casa sua per avere
spiegazioni e farsi valere ma egli manda avanti suo fratello
sedicenne, Lorenzo (Perrin) e gli raccomanda di raccontarle qualche
bugia per poi lasciarla andare. Lorenzo invece si innamorerà a prima
vista: cercherà di aiutarla economicamente e le darà affetto anche
quando la ragazza tornerà dal suo quasi fidanzato Piero (Volontè)
che lavorava con lei.
Film drammatico che parla di solitudine e di
povertà. Soltanto superficialmente può essere considerata una
pellicola sentimentale.
Il disagio della protagonista, il suo passare
ingenuamente ma senza malizia da un uomo ad un altro per poi essere
voluta bene veramente solo da un ragazzino innamorato e ricambiare
teneramente, senza avere un futuro, è narrato con uno sguardo quasi
neorealista.
Come nel più dolente a dire il vero Io la conoscevo bene* di Pietrangeli, la protagonista non trova pace.
Il tutto, anche in questo caso, scandito dalle hit di quegli anni (da
Mina a Umberto Bindi ad Adriano Celentano, ecc....).
La regia è
solida, matura, la sceneggiatura (scritta, tra gli altri, da Patroni
Griffi) altrettanto. Gli attori sono magnetici. Da una Claudia
Cardinale imbronciata (e ahimè doppiata) e bellissima, davvero in
parte, la cui performance però è forse un po' discontinua ma
nonostante tutto, accettabile a un Jacques Perrin perfetto nel ruolo
di un ragazzo dolce e così maturo per la sua età. Bravissimo anche
Riccardo Garrone, il cugino di Pierò, un Volontè già aggressivo,
arrabbiato. Impeccabile come sempre Romolo Valli, che interpreta il
prete ed insegnante di Lorenzo.
Un film intelligente, girato
benissimo (ottimo anche il montaggio), coinvolgente, che oggi
potrebbe risultare datato per certe situazioni o ingenuità tipiche
della mentalità dell'epoca, ma che cinematograficamente è ancora
validissimo e riesce ad affascinare. (Presentato in concorso al
Festival di Cannes).
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
*Mia recensione
Il trailer:
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