Mi riferisco a Big Eyes di Tim Burton.
Ecco la recensione:
Big Eyes di Tim Burton del 2014.
Con Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Jon Polito, Krysten
Ritter, Jason Schwartzman, Terence Stamp. (105 min. ca.)
1958. Margaret Ulbrich
(Adams) lascia bruscamente il marito e scappa dalla California alla
volta di San Francisco con la figlia. Non ha un lavoro, non sa come
mantenersi. Ha però con sè alcuni dipinti molto particolari che
raffigurano bambini con occhi enormi e tristi (somiglianti alla
figlia stessa). Durante un'esposizione/mercatino conosce Walter Keane
(Waltz), un uomo affascinante che si dice pittore di paesaggi
parigini. Lui stesso afferma di aver studiato in una scuola d'arte.
Si innamorano istantaneamente (o così pare) e si sposano altrettanto
velocemente. Quando Walter per un fraintendimento lascia correre la
bugia che i dipinti della moglie firmati come "Keane" - ed
esposti vicino ai bagni di un locale - siano opera sua e con la scusa
di essere un bravo venditore (e molto carismatico) - decide di
portarla avanti. I quadri hanno un enorme successo, cominciano ad
essere popolari (addirittura l'uomo inizia un vero e proprio
merchandising vendendo poster dappertutto, anche nei supermercati) ma
non privi di qualche critica. Intanto però Margaret viene
praticamente costretta al silenzio sulla questione, minacciata e
costretta a dipingere in una stanza seguendo le direttive del marito.
Ad un certo punto però mostrerà insofferenza - dall'altra parte
vengono esposti anche altri dipinti d'ispirazione modiglianesca,
questa volta con il suo nome - anche perché il marito diventa sempre
più minaccioso e scoprirà che le ha detto altre menzogne: non ha
mai frequentato nessuna scuola e i dipinti erano di un altro. A quel
punto a Margaret non le resta altro che fargli causa. Vincerà.
Tratta dalla storia vera della reale Margaret Keane, è una biografia
romanzata raccontata come una favola colorata (l'ambientazione
d'epoca con abiti, arredamento, auto, il design, ecc... hanno
aiutato) dallo stile burtoniano spogliato dagli eccessi (che
sarebbero una sua peculiarità) del gotico pur mantenendo un
sottofondo cupo, misterioso e quelle venature surreali tipiche del
suo cinema.
Ciò ha permesso di essere meno legato agli schemi del
genere biografico, anche perché una storia bizzarra si prestava ad
essere raccontata in maniera stramba (come sono strambi i dipinti
degli orfanelli e il tipo di pittura della Keane).
Inoltre si è
scelto di focalizzarsi quasi esclusivamente sulla truffa portata
avanti da Walter - ci sono vari indizi qua e là, ma niente che
prevarichi - perciò sono state evitate scene patetiche di
struggimenti, andando invece al sodo (anche perché a quanto sappiamo
non è che la vita della coppia fosse così particolare).
Tra i due
attori la migliore è senza dubbio Amy Adams che gioca di
sottrazione: non è mai eccessiva, è altresì misurata, in parte
(nonostante l'inconsueta parrucca bionda) ed espressiva in ogni
scena. L'interpretazione di Christoph Waltz è un po' troppo
caricata, quasi cartoonesca. Il classico cattivone/impostore che
sogghigna a denti stretti. Bisogna dire che riesce ad essere ambiguo,
viscido e a farsi odiare come pochi altri. Gli altri fanno poco.
Bella fotografia brillante, soprattutto dei paesaggi, ben scritto e
ben realizzato ma non tutto funziona. Se l'inizio cattura e
coinvolge, immergendo subito lo spettatore dentro la vicenda, successivamente
tutto rimane piatto, non decolla.
Nonostante alcune scene molto
carine e il (finto) pathos finale non decolla mai, non morde come
dovrebbe. Anche se porta all'attenzione il tema della finzione, del
doppio e si pone (e fa porre) la questione del cosa sia l'arte e cosa
non lo sia (poi si parla di marketing, della nascita della pop art),
non va mai a fondo, non graffia, rimane in superficie. Al contempo
però è anche vero che la storia è raccontata bene, senza
pedanteria ed è scorrevole e piacevole.
Ma lo si guarda e lo si
dimentica: nonostante la bella confezione (la colonna sonora è
firmata come sempre da Danny Elfman e due brani sono firmati da Lana
Del Rey. Big Eyes la canzone/tema portante ad esempio) è
un po' sottotono.
Comunque da vedere. Consigliato.
Voto: ***
Amy Adams e la vera Margaret Keane
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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