Mi riferisco a La sposa in nero di François Truffaut.
Ecco la recensione:
La sposa in nero (La mariée était en noir) di François
Truffaut del 1968. Con Jeanne Moreau, Claude Rich, Jean-Claude
Brialy, Michel Bouquet, Michael Lonsdale, Charles Denner, Daniel
Boulanger. (107 min. ca.)
Julie Kohler (Moreau) rimane vedova il giorno del suo
stesso matrimonio. Infatti, uscendo dalla chiesa, un uomo, facente
parte di un gruppo di amici benestanti, spara per sbaglio con il
fucile dell'amico non sapendo fosse carico e colpisce al cuore suo
marito. Tutti e cinque si danno alla fuga. Lei li trova e uno ad uno
li uccide, vendicandosi con freddezza.
Tratta dal romanzo La
sposa era in nero di William Irish (da cui ha tratto
ispirazione anche Tarantino per Kill Bill – o forse si
è ispirato proprio a questo film - è una grandissimo pellicola
dall'evidente ispirazione hitchockiana (la colonna sonora composta da
Bernard Herrmann non è un caso).
Un giallo/thriller che vira sui
toni drammatici ed è molto bizzarro perché si capiscono subito le
intenzioni della protagonista ma al contempo il ritmo incalzante e lo
stile narrativo creano la giusta tensione. Il colpo di scena finale
che fa esclamare allo spettatore: "Lo sapevo io!" ha un
impatto fortissimo.
Jeanne Moreau è perfetta (ed è un personaggio
scritto benissimo) e qui c'è una somiglianza con Bette Davis (ma
forse era Bette Davis ad aver copiato lo stile francese del
caschetto) anche per il sadismo. Non ha molti dialoghi ma riesce ad
esprimere le emozioni soltanto con uno sguardo. Bravissima. Bravi
anche gli altri interpreti.
Un film che mette insieme divertissement
e arte con molte scene memorabili e trovate registiche (le riprese
dello sparo ad esempio) eccezionali.
Da vedere assolutamente.
Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento