martedì 25 novembre 2014

Love & Secrets di Andrew Jarecki, thiller convenzionale, finto e pseudo-indipendente che gioca sul tema dell'identità e del doppio in modo superficiale. Ryan Gosling piuttosto in parte, gli altri attori hanno un ruolo marginale. Buon soggetto realizzato male

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente che mi ha deluso. Vorrebbe essere un thriller patinato ma fuori dagli schemi. Ed invece riesce ad essere perfino involontariamente ridicolo.
Mi riferisco a Love & Secrets di Andrew Jarecki.
Ecco la recensione:





Love & Secrets (All Good Things) di Andrew Jarecki del 2010. Con Ryan Gosling, Kirsten Dunst, Frank Langella, Kristen Wiig, Philip Baker Hall. (97 min. ca.)
Negli anni '70 David Marks (Gosling), figlio di un immobiliarista ricchissimo di New York (Langella), conosce Katie McCarthy (Dunst), ragazza affascinante e di ceto sociale inferiore. Si innamorano e si sposano (con le interferenze del padre di lui) e, alla richiesta di Katie di avere un bambino, nascono le prime incomprensioni. Quest'ultima viene a sapere da Lauren Fleck (Wiig), un'amica di vecchia data del marito, che proprio la madre di David si è suicidata davanti a lui quando era ancora piccolo. Da allora non è stato più lo stesso. Problemi esistenziali, crisi e raptus coinvolgeranno presto anche la stessa Katie che un bel giorno sparirà. Negli anni 2000 verrà riaperto il caso.

























Film in bilico tra il drammatico e il thriller che però non sa che strada prendere.
L'introduzione è molto buona, coinvolgente, ma piano piano diventa molto di maniera e telefonato: un thriller convenzionale e per niente innovativo.
Qualche scena inquietante e con bella resa c'è ma non è sufficiente a ravvivare una pellicola prevedibile e scontata già dall'inizio.
Gli ultimi minuti, quando diventa un legal drama con i flashback per far vedere allo spettatore cosa realmente è accaduto, sono superflui: si sapeva già da un bel pezzo come sarebbe andata a finire la storia.
Quindi, a parte la regia, è proprio la sceneggiatura a non reggere.
Ryan Gosling è inespressivo nonostante renda sempre bene nel ruolo di persona bipolare e stramba [SPOILER. Lui vestito da donna non si può vedere ed è anche un'espediente - quello del doppio, il prendere il posto della madre, lo scambio d'identità - usato fin troppe volte]. Kirsten Dunst compare poco. Ci sa fare ma non sono state sfruttate a pieno le sue capacità. Langella bravo, convincente ma anche lui in un ruolo marginale che non gli dà importanza.
Fotografia da cinema indipendente, musica convenzionale che crea tensione.
Un film con un buon soggetto realizzato invece con poca cura.
Perdibile.


Voto:  **








Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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