Mi riferisco a Il giovane favoloso di Mario Martone.
Ecco la recensione:
Il giovane favoloso di Mario Martone del 2014. Con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco, Paolo Graziosi, Iaia Forte, Sandro Lombardi, Raffaella Giordano, Edoardo Natoli, Isabella Ragonese, Federica De Cola. (137 min. ca.)
La vita e soprattutto la poetica di Giacomo Leopardi, ragazzo studioso e già genio della composizione di canzonette, poemi, poesie. Gli scontri con il severo e autoritario padre Monaldo, conservatore e tiranno nei confronti di tutti i figli ma ancora più geloso nei suoi confronti. La fuga da Recanati per andare a Firenze dal suo mentore Pietro Giordani dove conoscerà l'unico suo vero amico Antonio Ranieri, la salute già malferma che peggiora, lo spostamento dapprima a Roma e poi a Napoli dove assisterà allo scoppio dell'epidemia di colera e in ultima, il trasferimento a Torre del Greco alle pendici del Vesuvio che vedrà eruttare e l'ultimo componimento: La Ginestra.
Martone riesce con enorme facilità a fare un ritratto affascinante di una persona sensibile e non del tutto pessimista, piuttosto realista e critica nei confronti di una società che dava poco spazio ai malinconici.
La natura di Leopardi viene analizzata senza retorica e senza troppe ridondanze.
Elio Germano si immedesima e dà tutto se stesso - anima e corpo, è proprio il caso di dirlo - per rendere più reale possibile il protagonista. Deformità a parte (che in qualche momento appare macchiettistica, in alcuni casi quasi una caricatura con quel suo vestito troppo appariscente per quel fisico) è stato all'altezza della situazione, rendendolo perfino simpatico allo spettatore.
Purtroppo però la pellicola ha dei difetti e dei limiti.
Innanzitutto, quando Leopardi/Germano declama le sue opere più famose, il contesto viene soltanto abbozzato, non viene spiegato benissimo da cosa vengano scaturiti certi versi. Lo si può soltanto intuire dai momenti precedenti. Inoltre, il recitare i componimenti (soprattutto nel caso de L'infinito), sembra più un contentino al pubblico che realmente necessario al fine del racconto e può addirittura infastidire.
L'ultima parte è tirata troppo per le lunghe in modo superficiale, mentre il finale è alquanto sbrigativo. Perciò c'è un dislivello con il primo tempo e l'inizio già così a fuoco.
Alcuni salti temporali non ci vengono spiegati. Non si sa come Leopardi sia riuscito ad andare a Firenze quando fino a poco prima il padre l'aveva bloccato con la forza e ripreso.
Tutto sommato però è un'opera intrigante, ben girata, che sfrutta bene le ambientazioni senza farle diventare da cartolina. Belle riprese, bella fotografia (anche con l'uso di luci naturali. Quando Giacomo compone di notte con la luna che fa capolino dalla finestra è di straordinario impatto), bei costumi. Buono il montaggio.
Buonissima la recitazione di tutti ma ovviamente quella di Germano - che si conferma un attore eccezionale - centra il bersaglio.
La sceneggiatura ha parecchi buchi che però non pesano troppo (almeno quelli centrali) nel totale.
Bella la colonna sonora: un misto di musica classica e musica elettronica del tedesco Sascha Ring.
Un film che non annoia nonostante la lunga durata e riesce ad andare oltre la mera biografia (risultando quasi un esperimento nel suo genere) ed ha invece la visione personale del regista che con pochi tratti ben solidi riesce a fare una critica nei confronti delle alte cattedre, della Chiesa e di una società che stringi stringi è cambiata poco da allora.
Forse un po' incompiuto e qualche volta freddo ma particolare e interessante.
Da vedere. Consigliatissimo.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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