Mi riferisco a La donna del destino di Vincente Minnelli.
Ecco la recensione:
La donna del destino (Designing Woman) di Vincente
Minnelli del 1957. Con Lauren Bacall, Gregory Peck, Dolores Gray, Sam Levene, Tom
Helmore, Mickey Shaughnessy, Jesse White, Chuck Connors, Jan Arvan.
(118 min. ca.)
Mike Hagen (Peck) è un giornalista sportivo scapolo che conosce in
California Marilla Brown (Bacall), disegnatrice di moda che lo aiuta a
scrivere un articolo pepato ai danni di un allibratore del mondo
della boxe. Nel giro di ventiquattro ore si sposano. Ma presto
cominceranno a capire di essere totalmente diversi sia per stile di
vita (Mike abita in un appartamentino disordinato e scialbo, Marilla
in un appartamento lussuoso) che per tipo di amicizie. Ciò che
porterà un po' di vitalità e che rafforzerà il rapporto saranno la
gelosia di lei per Lori Shannon, una ex del marito (Gray), con cui si
ritroverà forzatamente a lavorare insieme e le minacce degli
scagnozzi di Martin Daylor (l'allibratore) che cercheranno di dare
una lezione a Mike.
Elegante commedia degli equivoci che richiama
moltissimo La donna del giorno (il titolo italiano non è
stato dato per caso) di George Stevens con la coppia Tracy-Hepburn ma
che è tratta da un racconto di Helen Rose.
Divertente a sprazzi e
con qualche gag ripetuta (il cane barbone della Shannon che si lancia
in braccio di chiunque varchi la soglia di casa o del camerino),
qualche trovata simpatica come il pugile/guardia del corpo di Mike
che dorme con gli occhi aperti. Carini i battibecchi dei due
protagonisti (la sfilata con la Bacall che studia l'ex di lui).
E' un
film, come già detto, che cerca di rifare il verso delle commedie
classiche anni '30/'40 e in parte ci riesce ma in alcuni momenti
appare un po' moscio, privo di quel brio e leggerezza delle suddette,
forse per colpa di una sceneggiatura non proprio perfetta e per lo
stile di Minnelli che può sembrare troppo appariscente, ridondante.
Lauren
Bacall all'inizio sembra fare un personaggio troppo amorevole per lei
ma proseguendo diventa perfetta nell'intepretare una donna tutta d'un
pezzo che cade sulla gelosia e cade letteralamente alla vista del
sangue. Gregory Peck è un po' imbolsito ma si impegna.
Tirando le
somme è un film piacevole, un po' surreale e ingenuo (è invecchiato
peggio di altre commedie di questo genere ed anche del citato La
donna del giorno di quindici anni prima) soprattutto nel finale
ma meritevole di una visione soprattutto per gli appassionati delle
commedie di quegli anni. Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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