Eccomi. E così la 71a Mostra del Cinema di Venezia è giunta al termine. E per forza di cose dovrò recuperare gran parte delle pellicole in altri momenti.
Ma oggi sono riuscita ad andare a vedere un film. Il film che vi avevo anticipato ieri e altre volte: She's Funny That Way di Peter Bogdanovich (presentato Fuori Concorso).
Eccovi la recensione in anteprima:
She's Funny That Way di Peter Bogdanovich del 2014. Con Owen Wilson, Imogen Poots, Jennifer Aniston, Kathryn Hahn, Will Forte, Ehys Ifans, Cybill Shepherd, Austin Pendleton, Michael Shannon. (93 min. ca)
Arnold Albertson (Wilson), un regista teatrale a Broadway, ha il vizio durante i suoi pernottamenti negli alberghi, di elargire cospicue somme di denaro alle escort che richiede in camera, cosicché possano cambiare vita e riuscire a fare ciò che veramente vogliono. Così accade con Glo (Poots). Questa è infatti la sua storia, narrata come se fosse in un'intervista ormai da nuova stella del mondo del cinema. E la storia di come ha cambiato la vita dello stesso Arnold, di quella della moglie di lui, Delta (Hahn), della sua nevrotica analista (Aniston) e del fidanzato di quest'ultima (Forte), sceneggiatore, che si innamorerà di lei a prima vista.
Ritorno in grande stile per Peter Bodganovich che cita apertamente Lubitsch e le commedie classiche dell'epoca d'oro di Hollywood (una scena ricorda vagamente La donna del destino di Vincente Minnelli con Lauren Bacall e Gregory Peck).
Il film assomiglia a volte a quelli di Blake Edwards e Woody Allen, per i toni, l'atmosfera, l'ambientazione e guarda caso l'attore principale (Midnight in Paris), prendendosi però molto meno sul serio rispetto ad Allen stesso perché qui stiamo parlando di un vero e proprio divertissement senza velleità intellettuali.
Certo, anche Bogdanovich in questo caso si autocita (Rumori fuori scena* è un esempio, con il regista che passeggia per la strada nervoso e rientra in teatro in tempo per prendersi gli applausi del pubblico), si ripete (tanto che sembra di avere dei déjà vu), ma sempre con buone intenzioni. Non dice niente di nuovo, è vero, ma lo dice benissimo, reinventando e rendendo moderno un genere - la commedia - che ha percorso ormai tutte le strade possibili e messo in scena tutte le trovate più interessanti.
Come al solito tutto è orchestrato alla perfezione: il gioco di incastri, di scatole cinesi e i meccanismi ad orologeria tipici del suo cinema non hanno perso smalto. La fanno da padrone le porte che si aprono e chiudono simultaneamente , gli scambi di stanze e/o persone, equivoci vari (Ma papà ti manda sola?* insegna), cani che inseguono ma non mordono.
La sceneggiatura - punto debole della stragrande maggioranza delle commedie odierne - è solida, forse con qualche ingenuità e stucchevolezza ma indiscutibilmente scritta bene (da Bogdanovich assieme alla sua ex moglie Louise Stratten).
La direzione degli attori è come sempre ottima: recitano tutti bene - con una grande attenzione per le espressioni facciali (che il regista coglie e sfrutta a dovere con primi piani) -, hanno tempi comici impeccabili (anche se forse lo dimostrano maggiormente Jennifer Aniston - notoriamente a suo agio con i dialoghi veloci e pepati - e Ehys Ifans).
Una pellicola d'altri tempi spumeggiante e ritmata che non riesce mai ad essere volgare, neanche quando le vicende punterebbero su certi temi e certe scene, nonostante il lavoro della protagonista e il linguaggio usato.
La leggerezza e la comicità la fanno da padrone in una farsa divertente e divertita che non si vorrebbe finisse mai. Classe e intelligenza per un film, questo She's Funny That Way, che regala risate in quantità (ci si sbellica letteralmente) e che dimostra ai giovani registi come si fa a realizzare un'opera di puro intrattenimento senza necessariamente mostrare scene di nudo o banalità avvilenti messe in scena con strafottenza e faciloneria.
Se il cinema è anche divertimento, questo nuovo lavoro di Bogdanovich è la gioia fatta pellicola (che mancava nel panorama cinematografico). Con una punta di nostalgia e di affetto per quegli attori che lui ha diretto, conosciuto o amato e che non ci sono più.
Eh sì, è proprio il caso di dirlo: "Bentornato Peter!"
(Da non perdere i camei di Tatum O'Neal e onitnaraT)
Consigliatissimo. Anche se tremo già da ora per il doppiaggio italiano. Magari recuperatelo successivamente in lingua originale).
Voto: ***1/2
*Mie recensioni
Qualcuno di voi l'ha visto al Lido? Che ne pensate?
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